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Paloma_paz1IL VALORE INSOPPRIMIBILE DELLA GIUSTIZIA
Conferenza di Pordenone
Di Elisabetta Montevidoni
Il pianeta muore non solo per mancanza di Amore tra gli uomini ma anche e soprattutto per mancanza di Giustizia, valore complementare e insopprimibile al conseguimento della Pace tra tutti i popoli. La popolazione mondiale oggi è condizionata e assoggettata al potere economico, politico, scientifico e religioso che governa il mondo e decide le sorti dell’intero pianeta attraverso persone corrotte e corruttibili. E quella minoranza di uomini e donne che riescono a mantenere accesa la fiamma dell’amore nel buio più totale della desolazione umana si limitano a soccorrere il prossimo per lenire le sofferenze. Gesto altruistico che cura temporaneamente l’effetto ma non rimuove la causa della sofferenza. I problemi che determinano la fame nel mondo, le guerre, la criminalità, la violenza, e l’inquinamento, restano radicati e la radice si può estirpare solamente attraverso la volontà collettiva che deve però prendere coscienza di chi siamo, perché viviamo e dove stiamo andando.
Per questo motivo il Signore invia sulla terra esseri con una coscienza evolutissima che si sacrificano per il bene di un’intera comunità fino a dare la vita pur di far emergere nei popoli il senso di giustizia sociale.
Falcone e  Borsellino erano due esseri speciali, coscienti durante lo svolgimento della loro missione di essere “morti che camminano” e nonostante tutto hanno scelto coraggiosamente di lottare per liberare il  nostro bel paese dal Male, dall’ingiustizia, dalla corruzione.
«Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla, perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non piace, per poterlo cambiare» diceva Paolo Borsellino.
“Paolo Borsellino, come spiega oggi Giorgio, era uomo di fede spirituale e faceva discorsi cristologici, perché Cristo non è un semplice  credo ma è soprattutto impegno, azione.
ViverLo è trasformazione dentro ognuno di noi per poter trasformare ciò che è intorno a noi.
Purtroppo l’uomo nonostante  venga ogni giorno illuminato dalla Luce divina del Padre Sole, deve lottare costantemente con la sua natura umana che tende a separare, a dividere, ad allontanarsi dagli insegnamenti del Cristo e a rimanere purtroppo ancorato alla legge di Causa ed effetto.
Ma alla luce dei fatti ora tocca a noi cogliere l’eredità di Falcone e Borsellino e di quanti hanno dato l’esempio sacrificando la vita, continuando a lottare per migliorare la nostra società, appoggiando coloro che fanno vera informazione e denunciano il sistema criminale e corrotto, altrimenti il sangue di questi martiri della giustizia ricadrà sulle nostre coscienze.
 E’ bene sapere che non si espia solo il karma individuale, esiste anche il karma di popolo e il karma generazionale. Storicamente per esempio non è avvenuta per caso la persecuzione e lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, come ci ha spiegato Giorgio durante le sue lezioni spirituali: “…Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: "Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!". E tutto il popolo rispose: "Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli". Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso…” (Mt 27,24). Si  è trattato di un karma di popolo.
Giorgio Bongiovanni non è solo la manifestazione di un segno divino che deve traumatizzare lo spirito di ognuno di noi. Non è solamente una guida spirituale che offre la conoscenza. Egli è il fratello maggiore e l’amico che ti prende per mano e ti aiuta a percorrere la Via del Cristo per arrivare alla mèta, perché essa non è una facile conquista per lo spirito, in quanto comporta sacrificio, rinuncia, spirito di abnegazione, e soprattutto coraggio.
Ricordo il mio risveglio alla Verità che avvenne leggendo il messaggio dell’extraterrestre  Adoniesis “La comunità dei figli coscienti in Dio”, una delle innumerevoli perle di filosofia cosmica elargite da Eugenio Siragusa. Messaggio futuristico che squarciò il mio cuore, perchè  ti mette le ali e ti fa sentire straniero in questo pianeta, perché è la realizzazione di quel  regno di pace a cui tutti aneliamo.
Successivamente, il 23 aprile dell’anno 1989, giorno di San Giorgio, conobbi Giorgio Bongiovanni,  fedele testimone della Verità. Fu proprio il periodo in cui erano iniziate le sue prime esperienze con la Madre Celeste che culminarono col ricevimento dei sacri segni delle stigmate a Fatima il 2 settembre.
Fu quel suo coraggioso grido di denuncia dei problemi che affliggono il mondo durante la divulgazione della verità nelle trasmissioni alla radio insieme al suo particolare spirito di  abnegazione nei confronti dei fratelli che lo caratterizzava già prima di ricevere i sacri segni, ciò che più mi colpì della personalità di Giorgio. Lui con il suo esempio ridimensionava quel messaggio che mi aveva risvegliato ma anche distaccato dal mondo, facendomi tornare con i piedi per terra, grazie al suo continuo richiamo alla vita presente, invitando a volgere lo sguardo alle  situazioni drammatiche del pianeta  e allo sprone alla battaglia che ci impartiva dopo il rientro da ogni suo viaggio in terre devastate  come l’Africa o luoghi infernali come Chernobyl.
Compresi così che il processo di cambiamento planetario non nasce dal distacco dei mali che affliggono la Società costruendosi un’isola felice in attesa di un intervento esterno, come avveniva inizialmente nelle arche fondate da Eugenio Siragusa. Giorgio rivoluzionò quel modo di vivere i valori cristici che rischiava di creare settarismo costituendo le due attività che davano concretezza al messaggio del Cielo aprendo le porte al sociale: Funima International e Antimafiaduemila, perché per poter sviluppare sempre più  l’amore e la giustizia verso il prossimo ed espandere la coscienza ai valori della quarta dimensione  bisogna essere attivi nella società in cui viviamo. Le profezie non sono mai impegnative, dipendono sempre delle scelte umane e  sensibilizzando più coscienze le profezie si possono cambiare.
Oggi mi ritrovo con altri fratelli e sorelle in Cristo ad accompagnare Giorgio e sostenerlo nella fase finale della missione che il Cielo gli ha affidato: l’additamento dell’Anticristo. Missione non ancora profondamente compresa da tutti perché l’ignoranza e l’occultamento dell’informazione la fanno da padrone, ma anche perché la paura della persecuzione e della morte frenano lo spirito dell’uomo che anela alla libertà.
"Beati quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e diranno, mentendo, ogni sorta di male contro di voi" Mt. 5,11
Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Mt. 16,24
“È normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”, diceva Paolo Borsellino
Durante lo svolgimento delle sua missione operativa Giorgio ha sempre separato le conferenze legate all’attività dell’Antimafia dalle conferenze che trasmettono il messaggio spirituale e che includono solamente le attività della Funima International,  per dare tempo alla gente che si dichiara non credente ma che è attiva nel sociale e nella legalità di realizzare che il messaggio cristico non è un messaggio solo di amore ma anche di suprema giustizia, che è un messaggio universale che non può essere relegato ad un’istituzione corrotta che tra l’altro lo ha manipolato. Giorgio però ci ha sempre detto che sarebbe arrivato il giorno in cui le distinte attività sarebbero confluite in un'unica conferenza. E questo è quanto avvenuto per la prima volta il 27 maggio scorso a Porcia (PN) dove si è tenuta la presentazione del libro "GLI ULTIMI GIORNI DI PAOLO BORSELLINO”. Dalla strage di Capaci a via D’Amelio”  unitamente alla conferenza classica spirituale sull’interpretazione dei segni dei tempi legati agli eventi mondiali in corso.
Il Vicepresidente dell’associazione culturale Il Sicomoro, Domenico Santin, ex sindacalista agguerrito,“vecchio combattente” come lo chiama Giorgio, ha spiegato le ragioni dell’incontro impostato in maniera innovativa per aver sposato i due temi distinti e separati e che risultano apparentemente diversi. “Siamo ritornati in questa sala grazie all’impegno di  Dino Moro” - dice Domenico- “purtroppo eravamo stati screditati dai giornali locali che ci hanno accusato di settarismo…”
Nel Centro anziani di Porcia  negli anni scorsi si sono svolte periodicamente numerose conferenze che hanno sempre riempito la sala, con un minimo di trecento persone ogni volta. “Il centro era un punto di riferimento culturale a carattere internazionale. Purtroppo da qualche tempo ha avuto inizio in questo territorio una  congiura bigotta verso il messaggio scomodo che Giorgio diffonde soprattutto con l’attacco al Vaticano e che è sempre più forte e diretto-  spiega con rammarico Dino Moro presidente del centro -  e questo ha comportato successivamente la negazione della Sala e la sospensione delle conferenze per impedire che l’informazione vera arrivasse ai cittadini. Ma alla fine, dopo aver spiegato l’intensa attività sociale di Giorgio, soprattutto nel campo dell’antimafia, l’amministrazione Comunale ha concesso nuovamente la Sala per la presentazione del Libro scritto da Giorgio e Lorenzo Baldo”.
Giorgio prende la parola invitando Dino a confidare nella giustizia: “Prima o poi in tutte le cose deve trionfare la giustizia”. Poi invita Mara, Presidente della Funima International  a salire sul palco per aggiornare i presenti delle attività in corso. Mara dopo aver ricordato che la Funima il 25 maggio ha compiuto sei anni di vita espone il nuovo progetto da sostenere in Paraguay, il dispensario medico e annuncia che prossimamente grazie ad un coraggioso fotoreporter, Giovanni Marozzini sarà possibile presentare un bellissimo reportage sulla cruda realtà dei bambini di strada del Paraguay. Perché Funima non è solo strumento di solidarietà, ma anche  di sensibilizzazione e denuncia di tristi realtà apparentemente lontane da noi, le cui cause non vanno imputate solo ai  governi locali, perchè la responsabilità delle loro tragedie ricade anche e soprattutto sui paesi civilizzati come il nostro.
Inizia la prima parte della conferenza  con la presentazione del libro da parte di Giorgio:
- Il libro racconta gli ultimi 57 giorni di vita di Paolo Borsellino… Si tratta di un libro che si basa sui fatti, cercando di dimostrare e non mostrare!
 Faccio mio ma al contrario l’assioma del grande regista Federico Fellini che invece diceva: “Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare”.
A livello di inchiesta giornalistica, dato che i giudizi spettano alle autorità competenti,  i nomi che noi facciamo in questo libro saranno eventualmente giudicati dalla Magistratura, se sono sotto inchiesta. Altrimenti li giudicherà la storia in base ai comportamenti, alle metodologie e ai fatti dimostrati durante la loro vita pubblica.
Abbiamo anche cercato di parlare delle emozioni dell’uomo Paolo Borsellino. In questo libro emerge la sua spiritualità, il sentimento. Lo afferma anche il PM Antonio Ingroia nella sua splendida prefazione:

Giorgio prosegue: - Parliamo soprattutto dei mandanti esterni, del lato oscuro, le persone a volto coperto, cioè coloro che hanno chiesto la morte di Paolo a Cosa Nostra, la mafia siciliana…non è la cronaca di quello che è successo ma riportiamo i retroscena venuti alla luce grazie alle indagini che sono state aperte, perché scopriamo dopo vent’anni che sono state depistate le indagini grazie allo scoop di una lettera fornitaci dal figlio Manfredi Borsellino, lettera ripresa anche dal quotidiano Repubblica,  in cui il falso pentito Vincenzo Scarantino oggi chiede perdono alla vedova di Paolo, la signora Agnese Borsellino per aver dichiarato il falso e aver fatto arrestare persone innocenti…
Scarantino avrebbe rivelato che fu costretto a mentire dal commissario di polizia Arnaldo La Barbera, del gruppo operativo che dava la caccia agli assassini di Borsellino… amico dei magistrati  uccisi…per far  depistare le indagini…oggi scopriamo che La Barbera aveva  un contratto ufficiale con i servizi segreti di stato…ma ci sono altri personaggi coinvolti nella strage di via D’Amelio, forse anche religiosi, che presto usciranno alla luce…quindi Falcone e Borsellino sono come Gesù che vengono traditi dal giuda di turno…
Altra cosa che emerge nel libro è  una storia che ora si può ascoltare in Tv perché è nato un gruppo, il gruppo delle agende rosse, movimento creato da  Salvatore Borsellino, fratello del Magistrato ucciso, ed è la storia  dell’agenda rossa che Paolo si portava sempre dietro come testimoniano sua moglie e i suoi figli e dove aveva annotato le cose più intime di quei 56 giorni. Agenda sottratta dal capitano dei carabinieri Arcangioli.
Mentre i corpi di Paolo e degli agenti di scorta ancora bruciano lui cammina con spietata freddezza tra i brandelli di carne schizzati qua e là e pozzanghere di sangue e si reca alla macchina per sottrarre la valigetta che contiene l’agenda, ma un fotografo riesce ad immortalare quella immagine…Siamo stati noi della redazione Antimafia a segnalare tale fatto risultante dalla foto ai magistrati che hanno fatto irruzione, indagato e trovato in seguito anche il filmato dell’avvenimento ripreso da due televisioni in cui è possibile vedere Arcangioli sottrarre la valigetta, allontanarsi per poi ritornare dopo pochi minuti con la valigetta verso la macchina e rimetterla dov’era…quell’agenda rivendicata dalla famiglia Borsellino difatti non è stata mai trovata .
Probabilmente Paolo aveva scritto dei dati su una questione… una probabile trattativa tra Stato e mafia…se Paolo lo avesse potuto raccontare all’opinione pubblica probabilmente oggi non avremmo questo governo e questi criminali… sarebbero stati messi tutti in galera… non sarebbe mai nata la seconda repubblica e l’Italia sarebbe fuori dalla comunità europea a seguito di una crisi gravissima del nostro paese.
Le prime testimonianze sul lato oscuro della strage le ho raccolte quando ho intervistato il pentito Salvatore Cancemi che faceva parte della Cupola, i vertici di Cosa Nostra.
Quando Riina durante una riunione della Commissione disse: “dobbiamo uccidere il giudice Borsellino”  non tutti i capi furono d’accordo allora Riina rispose: “lo dobbiamo fare perché qualcuno ce lo ha chiesto e  sarà un bene per tutta Cosa Nostra”. 
In un altro capitolo del libro che fa accapponare la pelle si racconta la storia del pentimento di Gaspare Spatuzza, killer e braccio destro dei fratelli Graviano…ricordatevi questi nomi perché un giorno ne sentirete parlare ai telegiornali…grazie a Dio Spatuzza si è pentito, l’ho visto, l’ho ascoltato, credo in lui perché ha avuto una conversione mistica…ha fatto trovare l’auto…si è autoaccusato dicendo  che erano state arrestate persone innocenti…lui ha preparato l’esplosivo della strage…e ha rivelato anche che nel garage a Palermo mentre  preparava la bomba insieme ad altri mafiosi era lì ad assistere anche una persona accompagnata dai fratelli Graviano, ma che non si trattava di un uomo d’onore bensì di un personaggio dei servizi segreti…cioè lo Stato…Quindi Borsellino è stato ucciso dallo Stato…Io non mi riconosco in questo Stato finchè non mi dicono chi ha ordinato l’uccisione di Paolo Borsellino…ma in che Stato viviamo?…da chi sono rappresentato al governo?…Siccome lo Stato è fatto di uomini voglio che si scoprano i nomi degli assassini…io non mi sento italiano…il signor Dell’Utri condannato in secondo grado è stato dimostrato che frequentava mafiosi…se fosse stato il fondatore del PD per me non cambiava niente…non voglio far politica…la Verità libera gli uomini…Per capire dove siamo oggi dobbiamo capire chi ha messo le bombe…dovete chiedere la verità…vi invito tutti a Palermo il 18 luglio… Se non esce la verità questo paese sprofonderà nell’abisso più totale.

Giorgio attraverso la narrazione quasi cinematografica che rievoca le immagini di quella tragedia cerca di  entrare nel cuore delle persone rendendole coscienti che dietro alla morte del giudice Borsellino c’è molto di più del semplice delitto imputato a Cosa nostra siciliana, e che se non prendiamo coscienza e non ci ribelliamo ci rendiamo complici di questa e di altre possibili morti ordinate dal potere …
-Io non ho mai messo la mia esperienza mistica nell’attività professionale di giornalista dell’antimafia. Si tratta di pura lotta contro la mafia dove tutti ci dobbiamo riconoscere fratelli e unirci aldilà del proprio credo per liberare il nostro paese da questo cancro.
Passiamo ora alla ricerca spirituale e alla fede. -

Inizia l’intervento di Pier Giorgio Caria che presenta la famosa profezia Maya oggi tanto di moda di cui si occupa dagli anni ‘90.  La sua interpretazione è a 360 gradi e si ricollega perfettamente al messaggio  spirituale di Giorgio e ai segni che si stanno appalesando nel mondo.
Ancora una volta spiega che la profezia non parla di fine del mondo ma di fine di un sistema che si basa sulla paura sulla manipolazione e sull’inganno e che stiamo vivendo l’ultimo Katun,  i venti anni che vanno dal 1992 al 2012,  periodo che ci rimane per fare una scelta e sintonizzarci con i valori quadridimensionali prima che la terra si rinnovi e si scrolli di dosso tutto ciò che non le servirà per l’evoluzione futura.
Piergiorgio invita soprattutto a svegliarsi e a fare resistenza contro l’energia nucleare che vogliono farci credere sia l’unico modo per ottenere energia a basso prezzo ma in verità  le centrali  servono soprattutto a fornire plutonio per la fabbricazione di armi nucleari. Infatti pochi paesi hanno armi nucleari perché la  vera difficoltà nel costruire una bomba atomica  non è sapere come fabbricarla ma è reperire il materiale per  la fabbricazione.
India e Pakistan per esempio, hanno impiegato almeno quindici anni nello sviluppo di un programma nucleare, e si sospetta che non sarebbero riusciti senza l'aiuto di qualche potenza nucleare già affermata.   
Riprende la parola  Giorgio che ricorda l’importanza dei  quattro referendum  a cui siamo chiamati a votare: doppio SI affinché l’acqua resti un bene di tutti,  Si per fermare il nucleare, ricordando le 14000 testate nucleari presenti sul pianeta che rischia di saltare in aria,  SI contro il legittimo impedimento perché la legge resti uguale per tutti: se chi governa un paese è accusato di un crimine deve essere comunque processato.
Poi dà un messaggio:
 - Io credo in Gesù… per noi credenti è l’ultima speranza e certezza di vita eterna…Gesù è speranza, passione, morte, resurrezione e promessa del ritorno…nel suo ultimo libro il papa è ambiguo sulla seconda venuta di Gesù…ma non si può credere in  Gesù se non si crede al discorso escatologico della Sua seconda venuta (cap. 24 Matteo – cap. !7 Luca).
Gesù ritorna come conquistatore e non come imputato, condannato, servo umile di tutti.
Torna come Re e Giudice… conquisterà questo pianeta e prenderà autorità contro il principe di questo mondo…  non con le armi ma con la Sua potenza. Lui deciderà chi è degno di partecipare alla costruzione della nuova superciviltà. Credete che senza di Lui ci sarà futuro? Dobbiamo pagare un caro prezzo… Siamo in questo mondo a fare una guerra contro chi vuole solo il Male…il problema energetico- economico- alimentare porterà alla guerra…gli Usa pur di mantenere lo stile di vita si sono indebitati fino al collo… Questo è tempo di scelta… finchè si è in tempo bisogna cambiare altrimenti la terra ci travolgerà con le catastrofi”

Questa volta non c’è spazio per le domande, restano solo dieci minuti e le immagini apocalittiche del filmato di Armagheddon recentemente aggiornato con le scene della catastrofe di Fukushima  chiudono la serata  lasciando nel cuore di ogni anima presente in sala un forte invito alla riflessione
sul  fallimento di un umanità che rifiutando l’offerta di redenzione duemila anni fa è precipitata  in un baratro senza via di uscita.

Elisabetta
Segreteria Dal Cielo alla terra
Sant’Elpidio a mare, li 4 giugno 2011