Un posto lontano da tutto e da tutti. Chi non ha mai pensato, almeno una volta, di isolarsi dalla vita che lo circonda? Il più adatto - o forse il meno, questione di punti di vista - è senz'altro Point Nemo: si trova nell’oceano Pacifico ed è il punto più lontano da qualsiasi terra emersa. Non a caso è uno dei Poli dell’inaccessibilità, nonché il più grande cimitero spaziale del pianeta.
Il nome è già tutto un programma: Nemo significa nessuno, un nome perfetto per un posto così «solitario», ma fa riferimento anche al Capitan Nemo, protagonista delle «Ventimila leghe sotto i mari» di Jules Verne. E si trova esattamente a 2.688 chilometri di distanza dall’isolotto disabitato di Ducie (vicino alla Nuova Zelanda), da Moto Nui (a sud dell’Isola di Pasqua) e Maher Island, in Antartide.
Potrebbe essere una stanza al di sopra della Grande Galleria, ma la sua funzione resta un mistero. La scoperta grazie a una tecnica innovativa che studia i raggi cosmici
Hanno usato i raggi cosmici provenienti dallo spazio. Così gli scienziati hanno scoperto una cavità lunga almeno 30 metri nella piramide di Cheope. È probabilmente una stanza segreta che si trova al di sopra della Grande Galleria. La sua funzione è ancora un mistero.
La ricerca è stata pubblicata su Nature da un gruppo di ricercatori del progetto internazionale ScanPyramids, a cui aderiscono anche l’ex ministro egiziano Zahi Hawass e l’archeologo Mark Lehrer. Da due anni stanno studiando la più grande e antica delle tre piramidi della piana di Giza, vicino il Cairo, usando tecniche di rilevamento non invasive basate sulla fisica delle particelle.
Nasa, Dipartimento alla Difesa Usa e, dall’altra parte dell’oceano, l’agenzia europea Esa, spediranno in orbita macchinari in grado di catturare parte dei 750 mila detriti lasciati da 4900 lanci di razzi e satelliti: i rifiuti viaggiano a velocità fino a 56 mila km/h e sono un pericolo mortale
di Giovanni Caprara
Le cause sono dovute a «una combinazione di attività umane e a una forte presenza di El Nino»
La concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera è aumentata nel 2016 a livelli record: lo ha reso noto l’Organizzazione Meteorologica mondiale, nel suo aggiornamento annuale sull’impatto dei gas ad effetto serra.
La notizia, che lascia prevedere - mette in guardia l’agenzia Onu- «un innalzamento pericoloso della temperatura», precede di appena qualche giorno l’inizio della Conferenza Onu sul cambiamento climatico, che si terrà dal 6 al 17 novembre nella città tedesca di Bonn.