Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024
ValeSicilia“CONTRO LA MAFIA NELLO STATO 10-100-1000 PEPPINO IMPASTATO”
Cinisi - 9 maggio 2010
Come ogni anno in questa data sono in tantissimi a riversarsi nella cittadina per la manifestazione in ricordo di Peppino Impastato. Per me è la prima volta.
Davanti alla casa di Peppino, una frotta di ragazzi venuti da tutta Italia, per ricordarlo e per manifestare contro quella mafia che lo ha barbaramente ucciso il 9 maggio ‘78 ma oggi e sempre “Peppino è vivo e lotta insieme a noi” così gridava l’intero corteo.
L’emozione è forte quando si entra alla “casa memoria”. Ogni parete è coperta da foto di Peppino, della mamma Felicia e dei suoi compagni, dalle sue parole. Sembra di entrare dentro un mausoleo. Il tempo lì sembra essersi fermato a quel fatidico giorno. Ma così non è.

E’ una bella giornata, il calore del sole ci fa render conto che il freddo inverno è ormai passato e che la primavera sia finalmente arrivata… anche se forse non è ancora quella tanto desiderata.
E’ in questi momenti però che si la ha sensazione che la mafia non sia invicibile.
Leggendo il libro di La Licata e Ciancimino, “Don Vito”, mi ha colpito in modo particolare la compatezza e la determinazione di questi criminali nel perseguire il proprio scopo. Essi non perdono tempo, ne perdono mai di vista i propri obiettivi. Ognuno sta al proprio posto, svolge bene il proprio compito e questo secondo me è il vero punto di forza del sistema mafioso che si distingue dal fronte contrapposto spesso diviso e lacerato internamente a causa di personalismi, di invidie o interessi di parte.
E’ per questo che dobbiamo lottare, per tenere unite quelle forze positive della società, quella parte della magistratura, di cittadini onesti, delle forze dell’ordine che realmente si battono contro questo cancro.
Perché è bene ammettere che non tutte le istituzioni oggi rappresentano la lotta alla mafia, quella intransigente, quella che non fa sconti che è disposta anche a sacrificare la propria vita pur di sconfiggere questo male.
E questo si può ottenere solo stando uniti come avvolti da un abbraccio protettivo un pò come si prefige di fare la neo nata scorta civica nei confronti dei magistrati eredi di Falcone e Borsellino quali sono Antonio Ingroia, Nino Di Matteo e Sergio Lari.

Il corteo parte da Terrasini intorno alle 18, la meta è Cinisi. Percorriamo 5 km con gli striscioni e con le agende rosse alzate.
La tenacia di Salvatore Borsellino, presente alla manifestazione e in prima linea che regge lo striscione, da la carica e nonostante la stanchezza e quella voce che sembra non voler più tornare dopo i tanti urli di questi ultimi anni, riesce ancora a gridarla la sua rabbia e al suo “RESISTENZAAA” seguono quelli dell’intero corteo.
E’ intervenuto al corteo anche Rosario Crocetta (ex sindaco di Gela, attuale deputato al parlamento europeo) che salutando Salvatore gli riferisce di essere entrato nella casa del boss Badalamenti e che dentro “c’era questo tanfo schifoso di mafia su quei marmi” tale da costringerlo ad uscire.
Il grande Pino Maniaci con la sua immancabile videocamera, pronto a riprendere tutto nelle posizioni più strane.
Anche il senatore Lumia, noto per le sue battaglie contro la mafia e sempre presente in queste occasioni, si insinua tra la folla per raggiungere ed abbracciare il nostro caro Salvatore.

Intorno alle 19:30 il corteo arriva a Cinisi e ci fermiamo tutti sotto la casa memoria di Peppino.
In quel momento ho provato una grande emozione, ho pensato al volto di Peppino lo vedevo sorridere, ho rivisto la scena di quando era lui ad organizzare queste manifestazioni per gridare no alla mafia e poi ho rivisto il giorno del suo funerale così com’è raccontato nel film e c’era lei, Felicia, con quel sorriso sulle labbra contenta perché i suoi compagni non lo avevano dimenticato…chissà forse Peppino e Felicia erano davvero lì con noi, di sicuro lo erano nei nostri cuori.

Valeria Di Blasi
10 maggio 2010
Catania