Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024
farinella_01LA CHIESA GERARCHICA È CAUSA DEL RIFIUTO DELLA CHIESA
Domenica 30 maggio 2010 ho visto Report su Rai 3, una riserva indiana dove è ancora possibile avere qualche sprazzo di informazione.
Nulla  di nuovo, in verità, ma fatti conosciuti attraverso gli atti  giudiziari, le testimonianze e i documenti di mons. Dardozzi,  dirigente Ior, che morendo ha lasciato il suo archivio ad un  giornalista che ne ha pubblicato parte nel terrificante libro  «Vaticano Spa». Vedere però tutti insieme quei fatti, infilati uno  dopo l’altro, come un rosario, in una sintesi stringata senza respiro,  mi ha fatto male e mi ha fatto vergognare. Il cardinale Nicora, in  evidente stato di disagio imbarazzante, ha cercato di mettere una  pezza facendo passare il messaggio che in fondo, la Chiesa è una  «questione di fede». Eccome se lo è, sig. cardinale! Solo che lei  avrebbe dovuto ricordarsene quando, in rappresentanza della chiesa  italiana nel 1984, ha fatto parte della commissione del concordato che  è il vero peccato originale dei fatti e dei misfatti che hanno  coinvolto, a cominciare dalle alte sfere vaticane, una parte del  personale ecclesiastico in ogni sorta di malaffare, di reati e anche  di delitti.
Certo, la Chiesa è di Cristo, ma se chi la gestisce non ha etica, ma  intrallazza con mafia, corrotti e speculatori; se butta via i poveri  sulla strada per affittare speculando; come è possibile sostenere  ancora che la Chiesa è di Cristo? I pastori, custodi dei poveri, sono  diventati lupi rapaci, di fatto complici di uomini assatanati,  travestiti da «gentiluomini» del papa, per meglio delinquere e peccare  
dentro e fuori il recinto del tempio. Gli uomini di Chiesa (o solo  impiegati atei?) hanno preso le cose sante e le hanno gettate ai  porci, diventando porci essi stessi, complici e responsabili di buona  parte dell’ateismo di oggi. Il Vaticano II senza mezzi termini  asserisce che «nella genesi dell’ateismo possono contribuire non poco  i credenti, nella misura in cui, per aver trascurato di educare la  
propria fede, o per una presentazione ingannevole della dottrina, od  anche per i difetti della propria vita religiosa, morale e sociale, si  deve dire piuttosto che nascondono e non che manifestano il genuino  volto di Dio e della religione» (Gaudium et Spes, n. 19).
Mentre scorrevano immagini e commenti di Report ho pensato alla mia  esperienza personale. Per la mia libertà di pensiero e di  testimonianza di una teologia non omologata a quella romana, come  anche per la indipendenza della mia coscienza, sono tenuto ai margini  della chiesa locale da oltre 30 anni, segregato come un delinquente  pericoloso e infido. Ho sempre piegato le ginocchia per obbedienza,  non ho mai piegato la schiena per opportunità, interesse o baratto,  pagando senza rimpianti il prezzo alla verità. Ancora oggi aspetto un  risarcimento morale, di cui lo stesso Bagnasco è a conoscenza.  
Nessuno, nemmeno il papa, può farmi una chiosa da un punto di vista  dottrinale perché sono coerente con l’insegnamento tradizionale della  Chiesa e sfido chiunque a dire che il mio modo di pensare e di essere  non sia cattolico. Sono infatti parroco di una parrocchia di fatto  senza parrocchiani e senza territorio. La gerarchia cattolica non  vuole preti pensanti, ma preferisce fornicare con i gentiluomini immorali; fare affari con mafiosi; appoggiare presidenti del consiglio  e partiti immondi da qualunque parte si girino; far fare carriere a  prelati atei e pedofili, anche cerimonieri di papi, purché accettino  
di «avere la testa svitabile» (parola del card. Siri). Lo scisma  attraversa la Chiesa e la gente con la gerarchia, rinnega anche Gesù  Cristo. Impossibile fidarsi di giocolieri che usano Dio per la loro  tronfia vanità, amando travestirsi come faraoni egiziani del sec. VI  a.C., pretendendo anche di rappresentare Dio! Non sanno che hanno già  ricevuto la loro ricompensa di pagani e il ripudio di Dio.
- di Paolo Farinella, prete – 10 giugno 2010
http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-chiesa-gerarchica-e-causa-del-rifiuto-della-chiesa/