Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024

dio la scienza le prove200Di Annalisa Magnolfi

Autori: Michel-Yves Bollorè (ingegnere informatico docente università Parigi)
Olivier Bonnassies (teologo istituto cattolico Parigi)
Edizioni Sonda febbraio 2024

Libro dal target elevato: l’Universo come noi lo conosciamo ha avuto un inizio? Avrà una fine? Chi ha dato il via alle danze? La scienza può dimostrare alla luce delle conoscenze fisiche/ matematiche/ cosmologiche la nascita e l’evoluzione del nostro Universo? La biologia complessa e altamente sofisticata degli esseri viventi come ha potuto formarsi e procedere a partire da atomi/elementi primordiali?

Queste sono alcune delle domande che gli autori (di estrazione cristiana-cattolica) si pongono cercando dal loro punto di vista di mantenere per quanto possibile una posizione oggettiva.

Il libro di quasi 600 pagine poteva chiudersi onorevolmente alla 200 pagina dove con discreto rigore scientifico si sono esaminate teorie e verifiche in ambito fisico/ cosmologico / biologico avvincenti e anche convincenti.

I fisici nel tempo si sono divisi in due grandi categorie: i materialisti che sostengono che l’universo non ha mai avuto inizio e quindi mai avrà una fine, basandosi sul principio universalmente accettato “nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma” (principio conservazione della massa di Lavoisier), principio confermato anche da Einstein (conservazione della massa e dell’energia). Peccato che il secondo principio della termodinamica ( che non ha avuto fino ad ora nessuna controteoria) afferma che ogni sistema isolato, senza apporto esterno di informazione ed energia, vede aumentare in modo irreversibile l’entropia (Rudolf Clausius), mettendo in discussione l’inamovibilità dell’universo ,introducendo il concetto che la trasformazione implica un irreversibile incremento dell’entropia ossia del disordine , un processo che avviene solo in un senso e mai al contrario; ciò implica una fondamentale verità che l’universo perde la sua coerenza e man mano si raffredda, chiamata “morte termica dell’universo”; questo concetto unanimemente accettato da tutti i fisici (credenti e non) porta con sé un’altra grande verità ossia: che esiste una freccia del tempo, che procede in un unico senso (abolendo tutte le teorie sulla ciclicità del mondo o dell’eterno ritorno); quindi l’universo se ha una fine deve pur avere avuto un inizio.

A validare l’ipotesi di un inizio è la scoperta incredibile della radiazione cosmica, ossia la prima luce liberata nel cosmo dopo circa 380mila anni dopo il Big-bang (1948 Gamow-Ralph Alpher), dimostrata ampiamente nel 1964 da Penzias e Wilson che cercavano di eliminare un fastidioso rumore di fondo che disturbava il montaggio di una antenna captante i segnali dei primi satelliti; infatti l’ipotesi del Big-bang prende spunto dal ritrovamento di questa radiazione fossile.

I padri di questa teoria Lemaitre e Gamov (1949) teorizzavano che prima del Big-bang non esistesse tempo-spazio-materia, che nascono appunto subito dopo esso e pertanto l’universo avrebbe una causa atemporale, non spaziale e non materiale e quindi una causa trascendente (DIO?); in pratica ciò che esisteva era l’informazione primordiale , un codice matematico che ha dato il via all’universo ed alla sua evoluzione; nei primi minuti nascono i primi neutroni e protoni ossia i costituenti base di tutti gli atomi che formeranno il cosmo; dopo 15 min la materia di cui sarà composto l’universo è creata dal 92% di nuclei leggeri di Idrogeno, 8% elio; solo a partire da 380mila anni nascono i primi atomi, ed i fotoni e la propagazione della luce; tra 3-5 miliardi si formano gli atomi più pesanti e dopo 9 miliardi comincia a formarsi il Sole e quindi il nostro sistema solare e infine la vita. Si calcola che grazie alla regolazione della velocità dell’espansione dell’universo sia stato salvato circa un neutrone ogni sette protoni e questo ha permesso la costituzione del mondo così come lo conosciamo.

Chiaramente ho banalizzato concetti fisici complicati ma quello che gli autori del libro tendono a sottolineare che anche i materialisti più convinti hanno dovuto accettare l’ipotesi di un universo che si espande ma si raffredda fino a spegnersi: tra circa 4,5 miliardi il sole diventerà una gigante rossa, per poi spegnersi dopo aver consumato tutto il suo idrogeno, tra 1000 e 100.000 miliardi di anni vi sarà lo spegnimento di tutte le stelle, tra 10.000 miliardi di miliardi di anni le stelle morte saranno assorbite dal buco nero al centro della galassia, anche i buchi neri si dissolveranno (1068-10102) e oltre a 10 100 inizierà l’era oscura dove si completerà la morte termica dell’Universo (stato di massima entropia) ove sopravviverebbero solo qualche fotone diluito in uno spazio gigantesco.

La composizione dell’universo comunque a tutt’oggi resta miseramente poco nota: conosciamo solo il 4% della materia, il 26% chiamata “materia oscura” è una misteriosa forma di materia rilevabile solo per i suoi effetti gravitazionali ,mentre il restante 70% sarebbe una altrettanto misteriosa “energia oscura” o energia del vuoto, i cui effetti descritti nella Relatività Generale dalla famosa costante cosmologica, corrispondono ad una forza repulsiva opposta alla gravità, capace di generare l’accelerazione dell’espansione dell’universo.

Le teorie su come l’universo si è creato e trasformato sono numerose (teoria delle stringhe, dei mondi paralleli, dell’inflazione caotica, teoria M, teoria della gravità quantistica, teoria della cosmologia ciclica), alcune affascinanti come la teoria dei mondi paralleli e il multiverso, ma alla fine nessuna di esse spiega come si è innescato il processo di origine.

Sicuramente il più grande fisico dell’era attuale, avversatore della teoria di un creatore alla base del Big-bang, è stato Stephen Hawking (“l’universo si può creare dal nulla grazie alla gravità”) il quale però ha pubblicato nel suo libro “ La grande storia del tempo. Un nuovo viaggio dal Big-bang ai buchi neri” (2015) che se ,un secondo dopo il Big-bang, il tasso di espansione dell’Universo fosse stato leggermente inferiore, anche solo di una parte su cento milioni di miliardi, l’universo sarebbe collassato su se stesso prima di raggiungere le dimensioni attuali; le leggi della fisica contengono molti numeri fondamentali…; il fatto notevole è che il valore di questi numeri sembra essere stato finemente regolato per rendere possibile lo sviluppo della vita”.

Questa dichiarazione che l’universo (materiale ma anche biologico) non può permettersi errori se non infinitesimali pone veramente il quesito che nulla può essere sorto senza un progetto iniziale che si fonda su regole matematiche che non ammettono praticamente errori: tanto per essere chiari nel cosmo “la regolazione fine” viaggia nell’ordine di 10120 mentre ancora più sbalorditivo nell’ambito della biologia siamo di 1su1034000!!!

Che l’universo è finemente regolato ce lo conferma il fatto che alcuni numeri si sono definiti fin dalla loro comparsa, invariabili nel tempo e nello spazio (sono circa una ventina) ma ne cito solo alcuni: la costante G gravitazionale, l’intensità della interazione forte e della interazione debole, la velocità della luce, la costante di Planck “h”, la costante di Boltzmann “k”, la carica del protone/ elettrone, la massa del protone /neutrone, la costante cosmologica…ma se soltanto uno di questi numeri fosse stato diverso solo di qualche frazione di decimale l’universo sarebbe nel nulla ( collassato) o nel caos!

Quando poi si affronta il problema di come siamo passati dalla materia inerte alla materia vivente, alla cellula e organismi complessi la scienza ancora non ha trovato reali soluzioni: come si è creato il DNA, l’RNA, i ribosomi, le membrane cellulari, le migliaia di peptidi/ormoni/enzimi e altro resta ancora un mistero".

La probabilità che la vita si sia formata a partire dalla materia inanimata corrisponde ad un numero decimale dove la cifra 1 compare preceduta da 40mila zeri dopo la virgola… E’ un numero sufficientemente piccolo da seppellire Darwin e l’intera storia dell’evoluzione.” (C. Wickramasinghe, matematico-astronomo dell’Università di Cardiff). Il “caso” quindi in ambito biologico è stato completamente abbandonato!

Nell’ambito della materia vivente, di come essa si sia originata, sono molti i quesiti che non trovano risposta; se pensiamo che l’organismo unicellulare, (dell’ordine di 0,2 micron) il più semplice che conosciamo, per vivere e riprodursi avrebbe bisogno di un genoma contenente una catena di DNA con almeno 250 geni, che si traducono in 250mila coppie di basi nucleotidiche disposte in un ordine ben preciso, oltre ad avere un sistema di RNA in grado di tradurre e trasmettere il messaggio al Ribosoma, deputato a leggere e codificare almeno 180 tipi di proteine, decine di enzimi e organuli, già si intuisce quanto sia complessa la questione!!.

Dagli anni 2000 si sa che il DNA, le proteine ed i ribosomi costituiscono un unico sistema di codifica coordinato e molto sofisticato. “Il codice genetico non ha senso se non viene tradotto; la macchina traduttrice della cellula moderna abbisogna di 50 costituenti macromolecolari che sono essi stessi codificati nel DNA; il codice non può quindi essere tradotto che da prodotti della traduzione” (J. Monod biologo/filosofo): dunque chi è nato prima il DNA o il sistema di traduzione?.

Una parte interessante del libro è dedicato a tutti quegli scienziati che durante la dittatura staliniana e hitleriana sono stati messi a tacere perché sostenitori delle teorie eversive che l’universo “nasce-cresce-muore”; entrambe per motivi ideologici motivate a negare la presenza di un dio creatore; la Germania di Hitler e la Unione Sovietica di Stalin ahimè pullulavano di menti geniali ; molti degli eccellenti scienziati tedeschi sono riusciti a lasciare la Germania ( vedi A. Einstein, O. Stern, M. Born) mentre molti degli scienziati russi purtroppo sono morti dopo torture e prigionie nei Gulag ad eccezione di G. Gamov e J. Tamarkin.

Tutti accolti negli Stati Uniti!!

La restante parte del libro è dedicata alla visione teologica (di parte) ove si affronta il problema se Gesù sia realmente esistito, se la Bibbia ha una valenza di libro storico, un intero capitolo dedicato al popolo ebraico: qui una vera apologia sulla sua grandezza, ed in ultimo l’analisi del miracolo di Fatima.

Nel complesso si tratta di un libro comunque facile da leggere per chi ha qualche ricordo di fisica, con un taglio volto esclusivamente a dimostrare la validità di tutte quelle teorie che rendono plausibile un universo creato da una Intelligenza, un libro sicuramente nato per rendere giustizia a tutta quella schiera di scienziati che nell’ultimo secolo sono stati beffeggiati, isolati e discriminati in quanto credenti.

L’obbiettivo del libro è pertanto unidirezionale: l’universo è stato creato, è un sistema in trasformazione, è regolato finemente e non ammette errori, procede con una logica matematica e noi come umani ne facciamo parte e forse siamo la componente più enigmatica e affascinante del sistema.

Annalisa Magnolfi
2 Aprile 2024

Dio la scienza e le prove