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giorgio dibitontoDi Annalisa Magnolfi

CONFERENZA PALERMO 27 aprile 2024

Da tempo Giovanni Micale mi parlava dell’organizzazione di questo incontro con Giorgio Dibitonto a Palermo e mi sentivo entusiasta di conoscere un altro essere speciale, anche lui scelto tra tanti, a trasmettere il messaggio del Cielo; di lui sapevo qualcosa dai racconti di Marco Marsili e Pier Giorgio Caria ma non avevo letto il libro che avevo prediletto ad un altro racconto di incontro ravvicinato sul pianeta Iarga… poi qualche giorno prima della conferenza una sorella mi passa l’audiolibro di Angeli in astronave che me lo ascolto la sera prima di addormentarmi o il pomeriggio camminando lungo il mare; mi emoziona allo stesso modo di quando ascoltai le prime conferenze in you-tube di Pier e poi successivamente quelle di Giorgio; non mi viene nessun dubbio quelle esperienze son tutte vere e sono la ulteriore conferma che grandi e piccoli messaggeri sono accomunati da un’unica verità, un unico messaggio: non siamo soli, gli angeli della Bibbia sono esseri di luce o extraterrestri evoluti, andiamo incontro all’avverarsi delle profezie apocalittiche, presto ci sarà il ritorno di Cristo e un nuovo cielo e una nuova terra rinnoverà definitivamente questo pianeta chiamato ad evolvere.

Ma veniamo al dunque: Giorgio Dibitonto (uomo del ‘45) arriva accompagnato da una bella donna (Pamela) molto più giovane di lui, che poi si scoprirà che il Cielo gli ha assegnato in questi ultimi anni per aiutarlo ed affiancarlo in questo peregrinaggio divulgativo; è semplice, ha un sorriso dolce per tutti, ma contenuto, garbato; si coglie subito la propensione ad ascoltare e un atteggiamento umile ma deciso. Chissà, e penso anche a Giorgio Bongiovanni, quante volte questi personaggi sono chiamati a ripetere le stesse cose sempre ad un pubblico diverso a volte solo curioso, magari solo un po’ interessato all’argomento, cercando di dare sempre il meglio di loro, con quello spirito di servizio e di amore sorretto da un fuoco interiore alimentato da chi solo ha visto e parlato con le Divinità che il solo nome ci fa tremare di gioia e stupore.

Un bel po' di persone presenti in sala non avevano letto il libro e allora ha cominciato a raccontare di come la sua esperienza ha avuto inizio.

L’essere di luce che lo contatta è un arcangelo, Raffaele, che dai miei ricordi di chiesa è il protettore dei medici (il che me lo rende subito vicino); lo contatta prima come essere di luce e poi lo invita a incontri in luoghi nella natura dove invece assume sembianze umane, nello stile dell’arcangelo Michele che contattò Eugenio Siragusa e poi Giorgio Bongiovanni.

Gli incontri con Raffaele ed altri esseri extraterrestri, tra cui Orthon e Firkon, sono aperti anche ad alcuni amici fidati di Dibitonto tra cui Tina e Paolo.

Lui si descrive come uomo agnostico, possibilista, di estrazione scientifica, dove l’argomento ufo, extraterrestri gli erano sostanzialmente estranei.

Il suo primo incontro, “arrivato al ciel sereno”, con Raffaele è stato folgorante, ha provato una pace così profonda, un amore indescrivibile, così diverso, dove tutte le preoccupazioni si sono spente all’istante; ha capito subito che non si trattava di una sua proiezione mentale ma di una esperienza vera, era una luce vera; il suo agnosticismo si è sgretolato, è cominciata la revisione spirituale: allora esistono gli angeli, quindi esiste una vita ultraterrena, esistono altri mondi, esiste Dio.

Crolla il castello delle sue credenze intellettuali. Perché si chiede mi contattano?

Ha paura di parlare di questa esperienza che, come psicologo, temeva di essere considerato pazzo. Gli viene trasmesso il messaggio di presentarsi in un luogo appartato nella natura (in Liguria) dove l’angelo arriva con una astronave, questa volta in veste umana: bello, alto che sempre telepaticamente gli comunica: “non è la prima volta che incontriamo gli uomini della Terra in questo modo… noi veniamo dalle tante dimore della casa del Padre… i nostri mondi appartengono alla Fratellanza dell’Amore Universale. Tra noi regnano un ‘armonia ed un grado di conoscenza a voi sconosciuto. Da sempre noi veniamo dallo spazio a portarvi aiuto e salvezza. Sii sempre certo del nostro amore per te e per i tuoi fratelli della Terra”.

Negli incontri successivi (saranno due/tre a settimana dall’aprile al settembre 1980) Raffaele e i suoi accompagnatori comunicheranno invece con la parola.

Dibitonto narra che Raffaele spiega come questa sia una delle tante missioni volute da Cielo e che gli angeli possono svolgere il loro ruolo di messaggeri e intermediari con l’uomo sia in veste puramente spirituale, oppure materializzando un corpo provvisorio che all’uopo si smaterializza e pertanto necessitano di un mezzo fisico per viaggiare nel cosmo (astronavi).

Oltre a Dibitonto, Tina e Paolo, altri amici erano coinvolti in questa esperienza ma il contatto diretto con gli esseri cosmici è avvenuto solo con Giorgio, Tina e spesso anche Paolo (che saranno i veri testimoni dei messaggi) mentre gli altri venivano a conoscenza dei messaggi indirettamente; questo perché molti non si sentivano di affrontare il giudizio della società e le relative conseguenze familiari e lavorative che queste testimonianze avrebbero necessariamente comportato.

Dopo alcuni incontri gli esseri cosmici hanno proposto, sempre amorevolmente, di salire nei loro mezzi di trasporto, in pratica nelle loro astronavi. Solo Giorgio e Tina hanno accettato, mentre gli altri hanno rinunciato (purtroppo avevano paura di essere rapiti e di non tornare alle loro famiglie!!)

Su questa esperienza Dibitonto si dilunga “non è come entrare in un qualunque aereo o navicella spaziale; non ci sono porte, non ci sono maniglie; ti trovi dentro senza sapere da dove sei entrato ma quello che ti colpisce è la luce, forte, più forte di quella del sole, il corpo diventa leggero, se avete delle preoccupazioni , malattie , dolori ve le scordate tutte all’istante, comincia ad emergere una coscienza diversa, si può comunicare senza bisogno della parola, si entra in un mondo diverso dalla materia”.

Questa esperienza in astronave è avvenuta per tre volte: la prima è durata solo qualche ora ma la sensazione è che il tempo fosse molto più dilatato fino all’ultima volta in cui il prelevamento è avvenuto il venerdì pomeriggio e il ritorno la domenica mattina. In quest’ultimo viaggio vengono trasportati in un pianeta meraviglioso, simile al nostro, ma molto più bello dove vige un rispetto totale della natura: per costruire le case non si tagliano gli alberi ma queste si inseriscono in modo armonioso tra la natura; qui gli animali non vengono mangiati ma anzi si instaura con essi un rapporto animico, tutto qui trasuda ed è imperniato di un amore intenso, ciò che loro chiamano Amore Universale, amore incondizionato.

Raffaele comunica che questa esperienza non è affatto casuale: ciò che loro vedranno in questo pianeta, dove si vive in coscienza cristica, presto sarà vivibile e attuabile anche nel nostro pianeta. Anche la terra, dunque, diventerà un mondo di Amore Universale.

Ma cosa significa Amore Universale? Significa attuare un amore che vada a beneficio di tutti, non di alcuni gruppi o etnie o religioni come siamo abituati; le scelte devono andare a benefico di tutti: utopia? No, è possibile ma semplicemente non lo vogliamo (per interessi egoistici, economici, culturali…) e gli angeli ribadiscono” la vostra è una società in decadimento, un’andata senza ritorno, volta verso l’autodistruzione, non illudetevi non potete andare avanti all’infinito”, dal 2000 in poi il mondo avrebbe preso una china irreversibile.

Vengono preannunciate catastrofi, tutte scritte e tramandate in tanti libri profetici di varia estrazione religiosa/spirituale, ma il mondo non finirà, il mondo cambierà!

Giorgio si chiede perché dovremo attraversare tanta sofferenza, morte, distruzione? Rispondono gli esseri angelici “lo vogliono loro”; ma loro chi? Nella umanità ci sono uomini che hanno deliberatamente scelto il male, la disobbedienza a tutte le leggi naturali che Dio ha creato, di vivere nel completo egoismo, nella violenza e nell’assenza totale di compassione per i propri fratelli. Ma in contrapposizione esiste anche una umanità che aspira alla pace, all’armonia, all’amore fraterno.

Chiunque ambisce, anela a questo amore universale è un essere sceso in missione; ma che missione svolgiamo alla fine?

Raffaele conforta Giorgio dicendo che chiunque è testimone con la propria vita, nessuno è neutro, tutti siamo utili, tutti partecipiamo a quel grande puzzle che concorre al rientro di questo pianeta in un mondo di amore. Il bene, sebbene più garbato e silenzioso vince sempre il male, se pur più rumoroso e violento, questa è una verità assoluta che non dobbiamo mai dimenticare.

Più educato e silenzioso del sole esiste altro?? Eppure, senza di esso non potremmo vivere.

Quanto potremmo ancora vivere in questo pianeta così inquinato? -continua Dibitonto- …Non tanto… Certo che qualunque cambiamento porta sempre uno sconvolgimento, sofferenza, paura ma ciò che andremo a guadagnare nel nuovo mondo sarà inimmaginabile per quanto in meglio la nostra vita migliorerà. Ci sarà il ritorno di Cristo in potenza e gloria e il nostro pianeta ritornerà all’era dell’Eden, vivremo come nel pianeta meraviglioso nel rispetto totale della natura e nell’amore fraterno; questo il messaggio che lo stesso Gesù Cristo e la Santa Madre vengono a portare all’assemblea che si svolge in questo pianeta idilliaco dove esseri di luce ed esseri extraterrestri si sono riuniti per accogliere i viaggiatori terrestri, tutti preoccupati della devastazione del nostro pianeta.

E se il mondo non si è ancora estinto è proprio grazie a questi esseri amorevoli che tamponano eventi catastrofici che avrebbero abbreviato di molto la vita sul nostro pianeta (vedi la crisi di Cuba!)

Non siamo stati creati per vivere un inferno, per essere calpestati spiritualmente, prima o poi l’ira di Dio metterà fine a questo scempio insopportabile, profetizzato negli ultimi due secoli da La Salette, Fatima, Lourdes, Garabandal, non potremo continuare per molto ad infierire su madre Terra.

Racconta Dibitonto che i Fratelli dello Spazio gli hanno fatto vedere le conseguenze di un disastro nucleare dove i danni non si realizzano solo sul piano fisico ma anche più in profondità “se un angelo si trova in missione sulla terra con un corpo provvisorio mentre avviene un’esplosione nucleare deve andare in quarantena dal Padre per essere disintossicato”.

Ma questo mondo nuovo deve cominciare da noi; ci sono tante persone buone e amorevoli ma che invece vivono il senso di colpa di essere indegni e immeritevoli; bisogna liberarsi dal senso di colpa, ammonisce Dibitonto, da questa finta umiltà di sentirci inutili, insignificanti, che porta solo allo scoraggiamento.

Aspirare al perfezionismo è pericoloso, perché rischia di essere inarrivabile e poi sopraggiunge la delusione ed il senso di colpa.

Gli angeli gli hanno fatto capire che ciò che conta è mettere in atto una coscienza costruttiva, cioè tutte quelle piccole azioni giornaliere che ci rendono migliori, cercare l’amore innanzitutto, e se poi sbagliamo il solo fatto di renderci conto dell’errore e provare dispiacere diventa una nota positiva, prova della presenza in noi di una coscienza legata al bene.

Invita a fare un esame di coscienza “inverso”, al positivo: cosa ho fatto di bello oggi? E domani cosa potrò fare di meglio? Incoraggiare, riconoscere le nostre virtù, i nostri talenti senza colpevolizzarci sulle nostre mancanze, questo è quanto i messaggeri cosmici hanno cercato di trasmettere a Dibitonto ed amici.

Dopo quei sei mesi di incontri settimanali è avvenuto l’incontro finale con la Santa Madre insieme a Raffaele e Firkon, che ha concluso questo ciclo annunciando che da quel momento in poi sarebbe iniziata la loro missione. Li ammaestra, e li consola “Non dovrete temere nulla, voi darete la vostra testimonianza, siate utili e servite i vostri fratelli, così come Dio serve noi e noi serviamo voi, io vi sarò sempre vicina e vi assisterò sempre come una madre”.

E non è stato facile divulgare queste verità, ci sono state difficoltà, persecuzioni, indifferenza, ma con la fede della loro protezione tutto può essere superato (con la preghiera, la connessione del cuore, i percorsi spirituali..) ma sottolinea Giorgio “dobbiamo diventare preghiera”, l’importante è rimanere connessi, uniti a Loro perché realmente ci proteggono pur lasciandoci liberi di scegliere. È la nostra distrazione, la nostra immersione nei fatti e nelle preoccupazioni di tutti i giorni che ci allontana da Loro.

In seguito, sono state fatte domande a Dibitonto: progetto Blue Beam, la fine dei tempi, riconoscere i segni che indicano la fine dei tempi… sinteticamente Giorgio afferma che la nostra coscienza connessa con amore al divino ci fornirà il vero discernimento, e saremo in grado di capire dove sta l’inganno. Come invitava Gesù a fare a Giorgio “ferma la mente e scendi nel cuore”, se lasciamo la nostra razionalità e apriamo il cuore non saremo mai tratti in inganno in niente, perché saremo aiutati.

Ci tiene anche a specificare che la missione che gli è stata affidata non rientra certo nelle religioni istituzionalizzate, lui ha parlato a tutti, cristiani, buddisti, atei…e normalmente si è instaurato un dialogo sempre rispettoso mentre purtroppo se tenti di parlare a persone inserite in un contesto istituzionalizzato (Chiesa cattolica, Ebraismo, sette…) ti accorgi che se non rientri nei loro canoni vieni escluso e denigrato.

A Giorgio è stato chiesto di parlare a tutti gli uomini di buona volontà!

È stato affrontato anche il problema della Reincarnazione che lui risolve citando fonti e dati a noi tutti noti, tratti dalla Bibbia/Vangelo: la reincarnazione esiste, anche se non è una legge obbligatoria e sistematica, è possibile anche continuare il nostro percorso in altri mondi.

Alla domanda di una sorella dal pubblico cosa ne pensava di Giorgio Bongiovanni stimmatizzato che porta avanti in tutto il mondo il suo discorso imperniato sulla giustizia, Dibitonto risponde che con Bongiovanni per alcuni anni c’è stata collaborazione, ricorda almeno due grandi conferenze a Firenze ed a Roma dove sono avvenute belle esperienze poi ad un certo punto le strade si sono divise in quanto i due protagonisti hanno metodologie diverse ,in Bongiovanni prevale la giustizia, in Dibitonto la misericordia, ma puntualizza che senza giustizia non ci può essere amore; sottolinea come lui incontri le arche giovannee ,anche quelle in Spagna, e che sempre si instaura un accordo e una sintonia totale, il linguaggio alla fine è lo stesso.

Bongiovanni e Pier Giorgio Caria stanno radunando tante persone e fanno cose ammirevoli, aggiunge (tra l’altro spesso il suo libro viene citato da Pier!), ognuno è strumento divino e tutti componiamo la sinfonia armoniosa senza entrare in contrapposizione.

In effetti l’incontro attuale avviene proprio grazie all’invito rivoltogli da Giovanni Micale e grazie alla efficiente collaborazione che i fratelli e le sorelle dell’arca palermitana hanno prodigato con profondo rispetto e amore e che lui ringrazia vivamente e fraternamente.

Con amore fraterno,

Annalisa Magnolfi
4 Maggio 2024

giorgio dibitonto1

Allegato:

- 24-12-23 Ho viaggiato con gli angeli nelle astronavi
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2023/10295-ho-viaggiato-con-gli-angeli-nelle-astronavi.html