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Alla cortese attenzione della direzione della rete 4

Ho assistito alla puntata della strada dei miracoli del giorno 28 aprile 2015 e vorrei esprimere il mio disappunto per come è stato impostato il tema delle stimmate. Premetto che conosco il sig. Giorgio Bongiovanni da circa 23 anni nei quali ho avuto modo, più volte, di assistere alle sue allora quotidiane sanguinazioni accompagnate da  atroci sofferenze dovute alle ferite che porta nel suo corpo. Non posso accettare che voi diate del mistificatore ad una persona onesta, sincera, disponibile a qualsiasi confronto e che già più volte si è sottoposta ad esami specifici per dimostrare la sua vera situazione da stimmatizzato. Ma quello che personalmente urta magggiormente la mia sensibilità è che voi sapete benissimo chi è Giorgio Bongiovanni e di cosa si occupa nella sua vita e nonostante ciò avete voluto fare una puntata sul personaggio con l'unico scopo di farlo passare per un imbroglione.

Facile intuire i mandanti di questo giochetto al massacro, ma altrettanto facile prendere consapevolezza che questo atteggiamento subdolo di sottomissione al potere, non sortirà gli effetti sperati. Chi, come me, ha la fortuna di conoscere Giorgio Bongiovanni, e nel mondo siamo in tanti, sa benissimo chi è Giorgio, che cosa fa, di cosa si occupa e come vive la sua posizione da stimmatizzato. Dalla lotta alla mafia attraverso la rivista "Antimafia2000", da lui stesso fondata, agli aiuti concreti ai bambini più poveri attraverso la fondazione onlus Funima, alla divulgazione dei messaggi che lui stesso riceve sono la dimostrazione pratica dell'impegno che Giorgio Bongiovanni promuove in giro per il mondo e tutto ciò mettendo sempre se stesso davanti a tutto. Che tristezza l'altra sera vederlo denigrato, offeso, tacciato di ereticismo e senza diritto di replica. Non gli avete permesso di esprimere la sua opinione, di presentarsi al pubblico per quello che è, e per quello che fa mentre, agli altri ospiti, è stato dato il giusto spazio.  

Avete, a mio avviso, dimostrata scarsa sensibilità verso una tematica, quella delle stimmate, che meriterebbe altresì un maggior rispetto per quello che rappresentano questi segni. Capisco altresì che nella vostra posizione di dipendenti del servizio televisivo in questione, avete eseguito alla lettera gli ordini impartiti dall'alto e comunque, a mio parere,  svolti in maniera poco professionale. Auspico che in futuro possiate affrontare temi così profondi con maggiore serietà e, soprattutto, con la consapevolezza di dare il giusto riconoscimento a chi porta sul proprio corpo i segni di Cristo.

Distinti saluti
Fausto Centofante