Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024

Indice articoli

“Lui verrà dopo di me, ma Lui è avanti a me, perché era prima di me ... non è la prima volta che dico queste cose ... dobbiamo prepararci ad accoglierlo, perché nessuno conosce il giorno e l’ora, ma il tempo è questo... oggi che è il 15 di agosto, giorno della Santissima Madre, so che Lei è felice che noi stiamo qui insieme, certo è triste per tutto ciò che accade nel mondo, ma felice che alcuni dei suoi figli stanno insieme così come noi oggi, anche in altre parti del mondo. L’arcangelo Gabriele, un nostro fratello venuto dal Cosmo ma insignito dallo Spirito Santo perché è un Angelo di Cristo, apparve a Miriam mentre si trovava nella sua stanzetta dicendoLe:Sono stato mandato da Dio per annunciarti che partorirai un figlio per opera dallo Spirito Santo”, Lei accettò la Sua missione adorando Dio, poi andò a trovare Elisabetta, sua cugina, che portava  anch'essa nel suo grembo un messaggero di Dio, Giovanni Battista, il quale sobbalzò nella pancia della madre quando Maria entrò nella sua casa, sapeva che nel Suo grembo si era adagiato il Maestro Gesù. Purtroppo quasi nessuno parla nelle sinagoghe e nei sinedri di questo tempo delle verità scritte nel vangelo perché i farisei di questo tempo sono peggiori di quelli di 2000 anni fa che usurpano il nome di Cristo per i loro interessi ... “Beata tu sei tra le donne dice Elisabetta rivolgendosi alla Madonna che le risponde con delle parole che vi voglio ricordare: “Lo Spirito di Dio si è degnato di chiamare la sua serva … Dio farà giustizia, consolando i poveri e gli afflitti e abbattendo i loro nemici con la sua Ira...”(Luca cap.1 vers.40). La Santa Madre Maria annuncia lei stessa la Giustizia Divina. Leggete il Vangelo! La Madre Celeste ringrazia Dio e invita l’uomo ad essere timoroso di Dio ... Questa Madre, apparsa da duemila anni, anche Lei annuncia la venuta di Suo figlio e la giustizia nel mondo e noi La dobbiamo ringraziare perché se il braccio della Giustizia di Suo figlio non si è ancora abbattuto sul mondo lo dobbiamo a Lei, alla Sua misericordia ma questo è il tempo e Gesù lo aveva profetizzato in tante, tante discussioni avute con il popolo di duemila anni fa e si disperava perché spesso non veniva creduto, ma annunciava questi tempi … e per quanto fosse grande quel tempo in cui Gesù venne sulla terra, che è l'avvenimento più importante di tutta la storia dell'umanità, questo tempo prossimo sarà ancora più grande perché vedremo il Cristo in tutta la Sua Gloria e in tutta la Sua Potenza. “Voi non potete immaginare quante persone hanno sognato questo momento”, diceva Gesù spesso ai Suoi discepoli, quanti profeti, quanti messaggeri di Dio avrebbero voluto vedere ciò che voi vedete ed ascoltare ciò che voi ascoltate ma non lo videro e non lo ascoltarono” e gli ricordava quanto erano fortunati perché il regno di Dio camminava in mezzo a loro. Ma io vi dico in verità che questo tempo prossimo sarà ancora più grande perché tutti voi vedrete la gloria di Cristo discendere dal Cielo con potenza e in quel momento avverrà il giudizio.

Gesù spesso insegnava attraverso il racconto di parabole, riferendosi ai nostri tempi, vi voglio ricordare per esempio la parabola di quel re, di quel padrone che aveva una grande vigna ma che dovette partire per un lungo viaggio, lasciando quindi ai suoi servi il compito di custodirla. Dopo qualche tempo, impegnato a conquistare delle terre, manda alcuni servi a controllare la situazione della sua vigna e ad annunciare a coloro che la custodivano il suo imminente ritorno. Gli amministratori della vigna, però, anziché accogliere i servi mandati dal loro padrone li cacciano dalla proprietà percuotendoli. Avviliti i servi ritornano indietro dicendo al loro padrone: “Ci hanno bastonato e non ci hanno riconosciuto!”. Il padrone decide quindi di inviare un gruppo più numeroso di altri suoi servi, ma anche questa volta gli amministratori della vigna ordinano di bastonarli e questa volta anche di ucciderli. Il padrone venendo a conoscenza di quanto avvenuto decide di inviare questa volta il suo figlio prediletto pensando: “Vedranno lui e finalmente capiranno che sono stato io a mandarli e così si calmeranno e prepareranno la vigna con tutta l'amministrazione dei miei beni per il mio ritorno”. Ma ancora una volta gli amministratori decidono, insieme agli altri servi rimasti nella vigna, di uccidere il figlio del padrone affinché l’eredità possa passare a loro. Quando il padrone riceve la notizia di quanto avvenuto si reca lui stesso presso la sua vigna sterminando tutti coloro che la avevano amministrata dicendo: “Non siete degni di amministrare la mia vigna, la consegnerò ad altri servi che cercherò e troverò al di fuori del mio regno” (Luca cap.20 vers.9). Questa è una parabola che si riferisce al nostro tempo ... il regno simboleggia la Terra, il padrone simboleggia Dio, il figlio prediletto il Cristo e gli amministratori iniqui sono le religioni di questo tempo e gli uomini stessi. Con questa parabola il Maestro ci ha trasmesso che Lui avrebbe annunciato il Suo ritorno ma che se l’uomo non si sarebbe fatto trovare pronto avrebbe manifestato la sua Giustizia. Dobbiamo prepararci a questo. Gesù diceva sempre: “Amatevi come io vi ho amato … non sarete riconosciuti come miei discepoli se tra di voi non sentirete l’amore l’uno verso l’altro e non vi aiuterete l’uno con l’altro, ma sarete riconosciuti come dei falsi e avranno ragione” (Giovanni cap.15. Vers. 12). Se invece ci amiamo l'un con l'altro allora siamo veramente discepoli di Cristo.

Ma Lui disse tante tante altre cose che prima di lasciare questo corpo dovrò dire su ciò che Gesù Cristo ha detto e vi rivelerò la Verità.

Un altro passo del Vangelo che si riferisce a questo tempo è quello che ora vi racconto. Quando si trovava a Gerusalemme, Gesù andava a predicare nel tempio tutti i giorni, soprattutto nell'ultima parte della sua vita. Il Maestro aveva rivelato ai Suoi apostoli che in questa città presto sarebbe stato ucciso e per questo motivo non volevano che Lui si fermasse in questa città. Un giorno Pietro, mentre Gesù parlava di questa imminente profezia lo interrompe e con grande preoccupazione tenta di dissuadere il Maestro dicendogli: “No Signore, non sia mai!”. Ma il Signore riprendendo Pietro gli risponde con autorità: “Vatene Sátana! Tu non metti in atto le opere desiderate da Dio ma quelle che vogliono gli uomini” (Matteo cap.16 vers. 22). Ma perché Gesù riprende il Suo apostolo in quella forma così dura? Perché ci vuole far capire che noi non dobbiamo agire secondo i nostri intendimenti ma secondo la volontà di Dio, secondo ciò che Dio vuole da noi. Quindi anche il migliore di noi può essere portatore di tentazione. Pietro era uno degli apostoli prediletti, il fondatore della Sua Chiesa, il custode della Chiesa spirituale, ma Gesù gli punta il dito perché vede in lui la tentazione. Pietro per debolezza si fa tentare dalla materia, era infatti nella volontà di Cristo il Suo sacrificio per la salvezza dei Suoi amici, e quindi dello stesso Pietro.
Voglio spiegarvi che il Vangelo è stato scritto per oggi, vi racconto quindi un altro fatto di quel tempo in cui il Maestro dei Maestri camminava in mezzo agli uomini.
Gesù un giorno ebbe una disputa fortissima con i giudei perché non gli credevano, aveva guarito infatti un Samaritano che aveva chiesto il Suo aiuto, e a quel tempo per i giudei i samaritani non avevano alcun valore. Il Sinedrio e i giudei lo accusavano perché non credevano in Lui e non sopportavano che anche se era giudeo non era un razzista come lo erano invece i fanatici potenti di quel tempo. Quindi gli dissero: “Sei un indemoniato!” Ma Gesù rispose loro: “Non sono indemoniato, io non faccio la volontà mia ma di Colui che mi ha mandato ... chi crede in me avrà la vita eterna”. I giudei gli risposero: “Ma tu pensi che noi non abbiamo come Padre Abramo?...” e Gesù disse loro: “Si, il vostro padre è Abramo, ma voi non mettete in pratica nelle opere gli insegnamenti di Abramo, voi dite di avere Dio con voi ma il vostro Dio è Satana, il diavolo, il Dio della menzogna”. Gesù si dispera e dice loro: “Ma perché non capite il mio linguaggio?” (Giovanni cap.8 vers.37). Ma poiché dopo aver compiuto tanti miracoli compresa la resurrezione di Lazzaro ancora non Gli credevano il Maestro giorni dopo disse loro: “Si compie così la profezia di Dio che tramite il profeta Isaia disse: Ho chiuso i loro cuori e ho accecato i loro occhi affinché non si pentissero, per non essere perdonati” (Giovanni cap. 12 vers. 37). Dio lo dovete conoscere … è spettacolare … è qualcosa di straordinario... Gesù vuole dire loro: “Voi che siete cattivi non mi riconoscete ma riconoscetemi almeno dalle opere che faccio”. Visto però che ancora non gli credevano Gesù rivolgendosi a Suo Padre disse: "Padre glorifica il Tuo nome”. Improvvisamente una voce si levò dentro il tempio dal Cielo che disse: "Io l'ho glorificato e lo glorificherò ancora” (Giovanni cap.12 vers.28) e tutti la ascoltarono. Immaginate che adesso qui in questo momento si levi una voce come il rombo di un tuono come vi sentireste? Vi prenderebbe un colpo! Ma in quel momento accadde esattamente così, e la gente immediatamente dopo, ancora scossa, cercando di trovare una spiegazione logica pensava: “Sarà stato un tuono” ... ma Gesú leggendo nei loro pensieri disse ancora: “Non è venuta per me questa voce, è venuta per voi”.
In un’altra predica ancora Gesù si riferisce a questo tempo dicendo: “In verità vi dico che le porte del regno saranno chiuse al loro popolo e saranno aperte alla gente che viene da oriente e da occidente, perché voi non avete creduto” profetizzando poi la distruzione di Gerusalemme. In diverse occasioni il Maestro dice che Lui non riconoscerà il suo popolo, ma riconoscerà tra il suo nuovo popolo e in tutta l'umanità solamente coloro che avranno fatto la sua volontà. “Io eleggerò il mio popolo al di fuori dal mio popolo” dice Gesù e questo nuovo popolo sono i gentili, siete voi, i popoli latini, il nuovo popolo eletto. Per questo io sono qua. E ancora dice loro: “Gerusalemme, Gerusalemme che uccidi i tuoi profeti e lapidi tutti quelli che ti ho dato, quante volte ho dovuto radunare i tuoi figli come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali? Ma tu non mi hai voluto e allora non mi vedrai più finché non dirai: “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore” (Luca cap. 13 vers.34). Se noi non mettiamo in pratica i comandamenti che Cristo ci ha lasciato non potremmo ereditare la terra e il fine della nostra missione in questo mondo è proprio quello di ereditare il nuovo Regno. E quali sono i comandamenti? Sono sette quelli che Gesù elenca: ama il prossimo tuo come te stesso, non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora il padre e la madre, non frodare alcuno. Questi sono i comandamenti che Gesù ci ha lasciato. Due sono stati aggiunti dal povero Mosè che aveva a che fare con un popolo “difficile” e che per poter stabilire un ordine morale aggiunse – non desiderare la roba d'altri e non desiderare la donna d'altri- ma in realtà la donna e la roba non appartengono a nessuno ma solamente a Dio. Gesù elenca quindi i comandamenti al giovane ricco dicendogli poi la frase: “E' piu facile che un cammello entri nella cruna di un ago che un ricco nel regno dei cieli” (Matteo cap.19 vers.16). E allora io vi dico: “Guai ai ricchi!” Chi è ricco in mezzo a noi avrà dei grossi problemi, quindi vi auguro che siate poveri o che comunque abbiate il necessario, ma chi ha oltre il necessario, avrà dei grossi problemi con il Cristo. Gesù parlò chiaro quando il giovane ricco gli disse: “Maestro, ho fatto tutto, ho osservato tutti e sette i comandamenti, ora cosa devo fare?”. “Ti manca solo una cosa da fare figliolo: “Vendi tutto, dallo ai poveri e seguimi(Luca cap.18 vers.18). Il Maestro non lascia spazio a dubbi su ciò che vuole dire e dice. Significa che dobbiamo essere disponibili, in qualsiasi momento Lui ce lo dovesse chiedere, a lasciare tutto ed eventualmente mettere questo tutto a disposizione degli altri, di una causa giusta, di chi ha bisogno, questo significa. Quando il Cristo dice: "Vieni e seguimi” non lo dice nel senso che vorrebbero molti preti di oggi e cioè: vendi tutto, dai i soldi a me così io li dò agli orfanelli ... non è così.... Cristo è la Verità, Cristo è l'Amore e la Giustizia allo stesso tempo, quindi dare tutto ciò che hai per il Cristo significa darlo per una delle Sue cause giuste nel mondo, allora sarà facile che entrerai nel Regno dei Cieli altrimenti starai fuori... Io non ho niente e quando ho qualcosa mi preoccupo subito di liberarmene perché mi dà fastidio, non mi manca il necessario, ma ho solo quello, se mi arriva qualcosa immediatamente la metto a disposizione delle necessità della Verità e dell'opera ... Voglio farvi realizzare, inculcare che il Vangelo è per oggi, è la Via da seguire oggi.
Una volta portarono a Gesù nove lebbrosi che Gli dicono: "Signore ti prego, aiutaci, abbi misericordia di noi” e il Maestro risponde loro: “Abbiate fede! Andate e riferite ai sacerdoti”, e quelli mentre camminavano si accorgono di essere stati guariti. Ma solo uno di loro torna indietro per ringraziare il Signore dicendogli: “Signore grazie” e glorificando Dio. Costui era un samaritano cioè un’anima non appartenente al popolo eletto. Gesù quindi gli dice: “Ma non eravate in nove? Dove sono gli altri che ho guarito, sei venuto tu che sei Samaritano e non sono venuti gli altri che sono giudei?(Luca cap. 19 vers.11). Ecco perché il Signore profetizza: “In verità vi dico saranno espulsi dal regno i figli del regno mentre verranno da Oriente e da Occidente e guadagneranno il regno del Cielo”. Noi siamo i samaritani di oggi, non siamo il popolo eletto, siamo gli illegittimi, gli emarginati e questi Gesú vuole, i peccatori che si ravvedono, gli ultimi, gli umili, i semplici.
E' spettacolare ascoltare Cristo ... una volta disse ad un fariseo che credeva di essere giusto di fronte a tutti: “Chi si umilia sarà esaltato, chi si esalta sarà umiliato(Luca cap.14 vers.11). Un giorno un fariseo va al tempio e prega il Signore: “Signore, dammi forza, io sono perfetto, digiuno due volte alla settimana, pago tutte le tasse, aiuto i poveri, sono ricco però amministro i miei beni, dammi forza, non sono come quel peccatore, quel pagano, quel pubblicano. Di fronte a te Padre io sono giusto”. Ma anche il peccatore prega il Signore, dicendo: “Signore non sono degno nemmeno di guardarti perché sono un peccatore, non sono degno di stare in questo posto, però ti chiedo perdono e voglio riscattarmi”. Secondo voi chi riceve nel Suo regno il Signore, il fariseo o il peccatore? “Chi si umilia sarà esaltato, chi si esalta sarà umiliato” disse Gesù. Allora se noi ci umiliamo di fronte al fratello e siamo servi l'uno dell'altro, anche nella società, saremo grandi nel regno di Dio.

Un insegnamento che ritroviamo quando un soldato romano, un centurione, manda alcuni  anziani giudei per chiedere a Gesù di guarire il suo servo e Gesú gli dice: “Va bene, vengo a guarirlo”, ma il centurione informato che il Maestro stava per giungere nella sua casa  manda a Lui alcuni dei suoi amici per dirgli a suo nome: “No Signore io non sono degno  di riceverti in casa, per lo stesso motivo non sono venuto da te, ma tu dì una sola parola ed il mio servo sarà guarito. Anche io sono sottoposto ad autorità e ho sotto di me dei soldati, sono un ufficiale militare, e se dico loro -fai questo- loro lo fanno, quindi se tu dici una sola parola so che sarai esaudito”. Gesú meravigliato per quelle parole dice guardando ai suoi discepoli e ai giudei presenti: “Non ho mai visto una fede più grande di questa nemmeno in Israele... ” (Luca cap.7 vers.1).
Ecco ora mi sono ricordato il concetto che volevo dirvi prima e che al diavolo non piace tanto, per questo me lo aveva fatto sparire dalla mente, quando Gesù dice: In verità vi dico il regno dei cieli sarà dato alle prostitute, (Matteo cap. 22 vers.31) ai peccatori, ai ladri, sarà dato a loro perché si sono pentiti”, non vi è cosa più grande nel cielo che vedere uno spirito pentirsi e riscattarsi, gli angeli fanno festa, ecco perché Cristo scommette su di noi che siamo tutti peccatori, nel senso che abbiamo le nostre debolezze, e non scommette sugli ipocriti e su quelli che appaiono perfetti, senza peccato, ecco perché Lui cerca i vagabondi, quelli che vogliono riscattarsi e mettono la loro vita al servizio di una causa giusta, per questo il nostro compito è quello di risvegliare le anime, state molto attenti c'è un passo nel vangelo che vi ripeterò per tutta la serata dove Gesù dice: "Vigilate!” Leggete nel vocabolario cosa significa vigilare. “Non fatevi prendere” dice Gesù “dalle cose materiali, dalle cose umane, perché il vostro Maestro ritornerà quando meno ve l'aspettate e non vi preoccupate oggi di cosa dovrete mangiare domani ...” (Matteo cap.6 vers.25) di come faremo a pagare l'affitto, di cosa faremo nel futuro, o di avere paura di non farcela ... se avete fede in Dio, Lui non vi farà mancare niente. Lo diceva Gesù: “Gli uccelli lavorano? No, eppure Io non do forse loro da mangiare? E voi che siete più degli uccelli perché vi preoccupate?” (Matteo cap.6 vers. 25). Noi non possiamo più pensare a noi stessi, semmai l'avessimo fatto prima, noi dobbiamo pensare a risvegliare le anime e ad annunciare la giustizia divina ma nessuno di noi avrà il diritto di annunciare niente se prima non amiamo i nostri nemici, dobbiamo prima amare chi ci odia e solamente dopo avremmo il diritto di annunciare la giustizia. Quando Gesù manda i suoi apostoli a risvegliare le anime dice loro:Andate, perdonate, guarite, resuscitate i morti, liberate gli indemoniati, e se non siete accolti in una città vi assicuro che Sodoma sarà trattata meglio di quella città nel giorno del giudizio” (Marco cap.16 vers. 15 – Matteo cap.10 vers. 14). Gesù è molto severo, in tutto il Vangelo vi è il binomio amore e giustizia, Gesù che condanna chi non crede, Gesù che perdona il pentito, mentre i farisei fanno esattamente al contrario, condannano i pentiti e tollerano le loro iniquità e le loro ipocrisie, allora noi dobbiamo dedicarci nel prossimo tempo soprattutto a questo, al risveglio delle anime. La parabola dei talenti mi sembra perfetta: “A chi ha, sarà dato, a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha” (Matteo cap.25 vers.14), sapete che significa? Noi che abbiamo tanto, che siamo stati risvegliati da Cristo nella Verità dobbiamo dare, far fruttificare questi talenti perché se tenessimo la verità solamente per noi stessi, quando Lui ritornerà ci dirà: "Avete fatto fruttificare i talenti che vi ho lasciato? Tutta la ricchezza che Io vi ho donato, l'avete fatta fruttificare? Quante anime avete risvegliato, quante anime avete aiutato  in proporzione a quanto vi ho dato? Allora ci sarà chi risponderà: “Signore, noi le ricchezze che ci hai dato ce le siamo tenute strette perché siccome tu sei un uomo giusto e severo avevamo paura che se fossimo entrati nella società ci saremmo perduti ed avremmo perso quindi quelle ricchezze!” Ed allora Gesù  dirà a costoro: "Servi infedeli, avevate la Verità e l'avete tenuta per voi ed ora ve la tolgo e la regalo a quelli che hanno fatto fruttificare i propri talenti pur avendo meno di voi!”. Per questo, fino a che avrò respiro, continuerò a parlare della verità, non saranno mai chiuse le mie porte fino al giorno in cui il Cristo non scenderà dal cielo.
Ma dobbiamo essere anche avveduti,  molto avveduti, e lungimiranti perché a volte siamo ingenui e stupidi, non mettiamo in pratica l'astuzia che Cristo ci ha insegnato e invece lo dobbiamo fare, soprattutto con i figli di questo mondo. Gesù lo spiega nella famosa ed apparentemente incomprensibile parabola: “Fatevi degli amici dalle ricchezze ingiuste” (Luca cap.16). Vi racconto la parabola. C'era un uomo molto ricco che aveva un amministratore, un economo, che non gli amministrava più bene i suoi beni, allora va dal suo amministratore e gli dice: -Senti tu stai amministrando male i miei beni, le mie ricchezze quindi te ne devi andare, preparati perché non ti faccio più amministrare niente-. Il fattore si traumatizza e si ritira a pensare chiedendosi: -Come faccio adesso? Non so zappare e poi quanto mi ci vorrebbe ad imparare? Non ce la farei. Chiedere l'elemosina ... mi vergogno, come faccio? Allora, dopo aver pensato tanto, trova la soluzione: -So io come fare!  Chiama quindi a se tutti i debitori del padrone e parla con ciascuno di loro dicendo: -Tu quanto dovevi al mio padrone? Cento barili di olio. Scrivi nella carta cinquanta. E tu quanto dovevi al mio padrone? Cinquecento sacchi di frumento. Scrivi duecento cinquanta. Così facendo il fattore si conquista l'amicizia non solo dei debitori ma anche di tante altre persone. Il padrone avendo saputo ciò che aveva fatto il suo fattore lo ammira e lo loda per la sua avvedutezza. Questa è la storia che Gesù ci racconta per insegnarci quanto sia importante essere avveduti in questo tempo ... “Fatevi degli amici dalla ricchezza ingiusta perché i figli di questo mondo sono avveduti e sanno come risolvere i loro problemi, mentre i figli della luce no”. Gesù non elogia certamente chi ruba o chi va contro la Legge ma elogia il valore dell'avvedutezza e chiede a noi di essere avveduti, di essere lungimiranti, astuti, di non essere ingenui in questo mondo.
Nella nostra vita è sempre presente il maligno che ci tende le sue trappole. Queste trappole giungono a noi spesso anche attraverso l'amore, altrimenti sarebbero tentazioni troppo palesi nelle quali non cadremmo ... attraverso l'amore quindi ma ovviamente non quello disinteressato, l'amore interessato ... attraverso persone che ti promettono paradisi, persone che ti adulano, ecc... allora Gesù ci insegna e ci dice: fatti furbo, usa quella situazione che viene dal “male” per il tuo interesse che non è personale ma è indirizzato verso una delle mie cause che stai servendo, sempre però nel rispetto della legge. Quindi Gesù con quell'insegnamento ci parla e ci dice: Figlio mio sei ricco? Attenzione, la ricchezza non deve sottometterti e renderti schiavo, ma usa questo talento che ti ho dato per farmi conoscere, per aiutare una delle Mie opere sociali, una delle Mie cause in favore della vita, una delle Mie cause che hai scelto di servire. Hai un potere materiale? Non farti schiacciare e dominare da esso ma usalo con intelligenza per far conoscere la Verità dei Miei insegnamenti a tutti, per difendere i miei figli indifesi e per lottare contro le ingiustizie ... quindi siate avveduti figli miei ma nella giustizia e nella verità non nella menzogna. Il Signore ci vuole dire: fatevi furbi e non fatevi fregare ma siate intelligenti e astuti a trovare sempre, in qualsiasi situazione, una via d'uscita affinché possiate far trionfare il bene, altrimenti il diavolo vi fa cadere nella sua trappola.