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Al termine di ciascuna relazione viene data al pubblico la possibilità di porre le proprie domande. A Giorgio Bongiovanni e Juan Alberto Rambaldo l'onere di rispondere a vari quesiti che vanno dalla mafia ebrea alla massoneria, alle ingiustizie sofferte dal popolo argentino e in generale da tutti i popoli latini da sempre sottomessi al potere dell'economia mondiale.
Poi un altro  emozionante momento ci colpisce nel profondo. Giorgio chiama sul palco il giornalista Pablo Medina impegnato da anni in una costante lotta per la rivendicazione di una giustizia che chiede verità su un tragico evento che il 5 gennaio del 2001 colpì suo fratello Salvador Medina,  anche lui giornalista e presidente della “Radio Comunitaria ñemity”, portavoce di una vera e propria campagna contro il sistema di corruzione del suo Paese, ucciso per mano mafiosa in un agguato. Anni più tardi verrà ucciso un altro dei suoi fratelli.
Un grande e caloroso applauso abbraccia Pablo Medina e con lui il dolore di tutti coloro che hanno perduto i propri cari, martiri di una giustizia purtroppo ancora lontana.

Termina così il primo giorno del Congresso. La gente presente in sala non è tanta in verità e questo ci mette un po' di tristezza perché appena quattro passi al di fuori della sala congressi, l'università è piena di ragazzi. Commentiamo con Anna il medesimo pensiero sulla forza che potrebbero e dovrebbero dare i giovani a quella rivoluzione culturale e di coscienza che sta nascendo, e che già si sta combattendo in piccole sale come questa e che vorremmo si estendesse a macchia d'olio. Ma sappiamo, come diverse volte Giorgio stesso ci ha ricordato, che i grandi movimenti rivoluzionari sono nati così, nella semplicità, nella lotta di poche persone con una grande volontà di cambiamento.
L'impegno per la impeccabile organizzazione pratica e logistica dell'evento messo in piedi dal nostro carissimo Juan Alberto e la sua famiglia, dalla preziosa Ines Lepori, dalla amata Carmen e da  tutti i componenti straordinari dell'arca di Rosario viene premiata il giorno seguente. Già dalla mattina la sala accoglie un numero maggiore di persone per riempirsi poi quasi completamente nel pomeriggio.

Il secondo giorno di Congresso viene aperto dal dottor Juan Alberto Rambaldo che legge la relazione della dottoressa Beba Carmen Balvè, Direttore del CICSO, Centro de Investigación en Ciencias Sociales. Purtroppo anche lei per un incidente non ha potuto presenziare all'incontro. Una relazione che tocca i temi dell'Imperialismo, degli alimenti, delle cosche, che espone una magistrale investigazione e analisi sociologica e storica della situazione argentina.