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Giulietto Chiesa termina così la sua relazione ma questa non può essere definita una relazione
questo è un vero e proprio messaggio rivoltò all'umanità. Un lungo applauso chiude il discorso di Giulietto Chiesa, un uomo che si dichiara ateo ma che dimostra di essere più credente dei credenti. Lo dimostra con le opere e con la coscienza dei veri valori universali.
Il Congresso volge verso il termine, è il momento della tavola rotonda. I relatori rispondono alle domande del pubblico che si susseguono una dietro l'altra. Anche il dottor Monner Sans con una piacevole simpatia rivolge una domanda a Giulietto Chiesa sulla sua posizione rispetto a Green Peace e a tutte le associazioni ambientaliste, annunciandogli che lo avrebbe disturbato parecchio nei prossimi giorni per porgli tanti altri quesiti. La ilarità del Sans e la simpatia di Giulietto hanno in diverse occasioni suscitato le risate del pubblico nonostante gli argomenti drammatici trattati. La profondità spirituale di Giorgio e la serietà degli altri relatori hanno contribuito a creare una alta vibrazione di piena intesa tra pubblico e relatori.
“Voglio dirvi qualcosa di filosofico” continua Giulietto rispondendo alla domanda di Monner Sans “che si riferisce alla natura dell'uomo. Tutto ciò che noi maneggiamo e che è la produzione materiale dell'uomo ha a che fare con la natura, le bottiglie, l'acqua, il tavolo, anche la nostra tecnologia, ma l'uomo ha inventato qualcosa che non è in natura, questa cosa è il denaro. Bisogna che ci riflettiamo perché da qui nasce il problema, cioè l'uomo è un anomalia, l'uomo ha creato una potente forma di modificazione della natura. Vedete la natura è finita e su questo non ci possono essere dubbi, si possono fare i conti ma noi abbiamo creato denaro che per sua definizione è infinito e con questo denaro che è virtuale puoi modificare tutto l'ambiente naturale, tanti più soldi hai tante più trasformazioni puoi fare, cioè noi abbiamo introdotto nell'ecosistema del pianeta che è finito un elemento che è infinito e incontrollabile ... ora abbiamo raggiunto un grado parossistico di aumento della massa monetaria anormale, allora l'uomo sta diventando con questo sistema economico e sociale il distruttore della natura nella quale vive cioè il fautore dell'autodistruzione. Questo è il livello in cui si può discutere sulla difesa dell'ambiente e quindi il discorso verde, ambientalista deve riprendere ma ad un più alto livello concettuale ... un movimento politico” continua Chiesa “che sia un grande movimento rivoluzionario. Questa è la vera rivoluzione che mette in atto contemporaneamente il discorso dell'energia e il discorso della partecipazione popolare. Per esempio sulla difesa del territorio che significa non solo produrre energia ma significa piantare alberi e combattere contro chi li taglia ... questo diventa il nuovo terreno della lotta politica, questo è il salto che dobbiamo fare”.
Parole di grande saggezza alle quali più volte Giorgio Bongiovanni esprime la sua totale approvazione. Parole che ci mettono di fronte alla drammaticità della situazione.

Ma giunge anche l'ora della chiusura dei lavori. È lo spazio dei ringraziamenti.
Il Giudice Juan Alberto Rambaldo chiude l'incontro con i saluti e la consegna dei diplomi di partecipazione al Congresso a tutti i relatori a nome della Università di diritto della città di Rosario.

Felici per l'andamento del Congresso e per il grande lavoro svolto da tutti veramente con grande cura ci rechiamo in un caratteristico locale per la cena, dove abbiamo modo  di stare insieme ai tanti fratelli e di affrontare interessanti argomenti con Giulietto Chiesa. Argomenti che vanno dal concetto religioso a quello matematico ma che terminano entrambi nella coscienza dell'esistenza di una intelligenza universale che governa la Creazione nelle varie dimensioni. Il cuore del discorso è racchiuso nel concetto che solamente i “bigotti” si chiudono alle innumerevoli realtà umane. Evoluzione significa infatti apertura, studio, conoscenza. Le basi fondamentali però dalle quali si può partire per conoscere, capire e realizzare i misteri della vita sono il rispetto verso l'altro e la condivisione totale dei supremi ideali di Verità, di Giustizia di Pace e di Amore ... quindi  salvaguardia del pianeta, uguaglianza sociale ... solamente a partire da queste basi ci si può unire per portare avanti una seria comune lotta sociale.

La permanenza a Rosario è terminata. Dopo aver salutato i carissimi amici, fratelli e collaboratori ci rechiamo a casa di Juan Alberto dove abbiamo modo di trascorrere, anche insieme ad Anna e Georges Almendras, una giornata nel grande campo dove vive con la sua amata famiglia. Una casa pulita, profumata e curata da un essere molto speciale che lo accompagna in questa parte della sua vita. La dolce Alejandra che con la sua tenerezza accarezza il suo passo stanco custodendo i suoi cari figli e i suoi nipoti con la mano dell'amata Liliana sempre su di lei.
Ma un nuovo prodigio della sanguinazione ci attende ... un profumo intenso di rosa si espande nella stanza ... e ancora ci avviciniamo devoti a quel corpo disceso dalla croce ... a quella Cristica Luce che ci avvolge, beatificando una volta ancora i nostri spiriti ... un piccolo agnellino era nato poco prima, proprio mentre il nostro amato Giorgio sanguinava, avevamo visto la sua mamma ripulirlo dalla placenta con tutta la sua tenerezza ... un  segno dal profondo valore mistico ...  anche la cavalla da appena poche ore aveva partorito un puledrino, anche lui lo vediamo accanto alla mamma cercando di reggersi sulle sue instabili gambette tra il piccolo pony che li guarda curioso e le pecorelle che gli girano intorno. Ci sentiamo fuori dal mondo ... Nell'armonia del silenzio guardo commossa il nostro caro Juan Alberto che con le spalle ricurve accarezza dolcemente e devotamente i piedi di Giorgio con la profondità spirituale e l'emozione che fanno trasparire il profondo legame spirituale che lo lega a quell'essere disteso nel suo letto come un Cristo ... a quelle ferite sacre ... e le tenere mani di Alejandra che in ginocchio sostiene quella mano ferita come un Calice. Il tempo si ferma ... l'unico suono il canto degli uccelli e il vento che muove le alte fronde degli alberi.

Arriva il giorno seguente ed è il momento di partire anche da qui. Giungiamo, dopo circa tre ore di viaggio, a Buenos Aires dove ci attendono i carissimi fratelli dell'arca. Tra poco Giorgio terrà la sua conferenza. Giusto il tempo di isolarsi un pochino e una nuova sanguinazione è testimone di un rinnovato sacrificio d'amore. La sala che ospita la conferenza all'hotel Bauen è colma di gente. Lucine accese come stelle nel soffitto e quadri con bellissimi mandala appesi agli specchi che fanno da pareti creano una particolare vibrazione. Giorgio lentamente entra nella sala tra l'applauso del pubblico che lo aspetta ansioso. Lo scorso viaggio infatti a causa dell'influenza porcina la conferenza era stata annullata. Oggi la gente aspetta di sentirlo parlare.
L'incontro ha quindi inizio, Juan Alberto Rambaldo presenta la Fundación Los niños del mañana. Dopo il breve filmato di presentazione, il presidente dell'associazione, Raul Bagatello, espone un quadro generale della situazione delle otto mense situate sulla cordigliera delle Ande con la presenza di circa 1500 bambini. Il missionario punta il dito sulla mancanza d'amore della gente e sui governi corrotti che permettono la morte di milioni di bambini per fame in tutto il mondo. “Il nostro agire” dice Raul “dimostra quanto si può fare non avendo niente e per questo vi dico che se solo si volesse questa situazione potrebbe essere sanata”. La parola passa a Giorgio che
ringrazia i fratelli di Buenos Aires, di la Plata, e tutti coloro che con tanta cura hanno organizzato questa nuova conferenza spirituale, rivolgendo un omaggio poi alle sue redazioni antimafia dell'Italia, dell'Uruguay e dell'Argentina per la partecipazione al Congresso Internazionale appena concluso. Anna Petrozzi e Georges Almendras vengono quindi chiamati sul palco, per dare testimonianza del proprio lavoro  su questo delicato campo. Almendras esorta a denunciare sempre ogni forma di corruzione a tutti i livelli e a creare coscienza, Anna dopo aver ringraziato  gli organizzatori del congresso, Juan Alberto e Ines, ribadisce al pubblico del Bauen che c'è una resistenza che si oppone al sistema criminale non soltanto in Italia ma in tutto il mondo. Giorgio  sottolinea che Anna è la caporedattrice della rivista AntimafiaDuemila che vanta fino ad ora, per quanto riguarda la rivista on line, la visita di ben 30 mila lettori, da aggiungere a questi coloro che acquistano il cartaceo. “Un risultato straordinario” dice Giorgio “grazie a lei e ai ragazzi che lavorano insieme a lei”. Anche Juan Alberto ci informa quindi che la rivista Antimafia Argentina nata da appena un anno ha raggiunto le 500 visite al giorno. “Un complesso, le mafie, molto più grande e più profondo di quello che ci mostrano i film e che hanno a che vedere con il controllo economico mondiale, con i capitali finanziari, con il controllo culturale dei popoli, con la distruzione della natura, con la distruzione della salute ...”. Il pubblico ringrazia il lavoro di tutti loro con un  forte applauso. Giorgio saluta poi tutti coloro che sono collegati in internet dall'Italia e da diverse parti del mondo. Poi silenzio. Si alza in piedi ... con grande delicatezza e profonda devozione sfila i bianchi guanti dalle sue mani ... “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ...”, il Padre nostro viene recitato da tutto il pubblico davanti ai segni di Cristo visibili sulle sue mani che con delicatezza poggia incrociando le braccia sul suo petto per poi giungerle con la purezza di un bambino. Poi le parole di Giorgio come una musica si espandono nella sala che pare perdere la sua consistenza materiale per portarci su un livello di coscienza viva e vera.
Questo è un tempo importante e fondamentale per le nostre esistenze, si sta preparando una grande festa, una festa di nozze. Gli amici dello sposo, i collaboratori, i servi, gli impiegati del padre dello sposo stanno organizzando e preparando questa festa e stanno cercando gli invitati. Il Padre dello sposo che è il re è molto geloso di queste nozze, si sposerà suo figlio, l'unico che ha, e quindi cerca i più degni invitati, i migliori. Questo è il mondo dove verranno celebrate le nozze, ma pochi invitati saranno degni di parteciparvi, non perché il Padre dello sposo discrimini le persone ma perché gli invitati non vogliono parteciparvi, hanno altro da fare ... chi dice che non ha tempo, chi ha da fare altro, a chi non interessa e altri che commettono fatti nefasti neanche ascoltano l'invito. Al padre dello sposo piacerebbe che tutti potessero partecipare a questa festa d'amore in cui si celebra il matrimonio tra suo figlio e la terra, dà ordine quindi di inviare le partecipazioni a tutti. Gli angeli del cielo, che sono gli impiegati dello sposo, mandano quindi a tutti l'invito. Ma le partecipazioni non sono  lussuose, ostentate, sfarzose, non dimostrano arroganza, potenza, non sono ricche di oro, non contengono denaro, o abiti firmati o profumi prestigiosi, queste partecipazioni sono semplici, umili, a volte drammatiche, a volte piene di allegria ma soprattutto nonostante la loro semplicità dimostrano di andare al di là della nostra scienza, della nostra comprensione umana sfidando l'evoluzione dell'uomo terrestre per dimostrare che non sono di questo mondo”.
Poi con un caldo sorriso che abbraccia l'intero pubblico continua: “Delle nozze vi parlerò dopo, ora vi mostrerò le partecipazioni”. E alzandosi in piedi si dirige verso la regia dove ci sono i nostri ragazzi, tecnici della conferenza, per dirigere la sequenza delle immagini che scorrono una dietro l'altra commentate con la sua spiegazione ... immagini dei segni ...  degli inviti ...  i cerchi nel grano .... astronavi nei cieli ... immagini sacre ... la musica, i filmati, le spiegazioni di Giorgio entrano nei cuori delle anime iniettandole di nuova coscienza, una coscienza che risveglia l'animo e lo spirito sedati dalla materia di questo mondo. Poi dopo un applauso al caro Daniel di Rosario per la sua sintonia con Giorgio nella trasmissione delle immagini, un altro è rivolto ai cari Rafael e Santiago che curano due importanti siti sulle apparizioni mariane e sul messaggio che la Madre Celeste trasmette ai Suoi figli nel mondo. Poi la vibrazione si eleva ancora più in alto. “... la madre dello sposo che è la Madre Santissima si preoccupa anche Lei di mandare questi segni che vogliono preparare l'umanità all'impatto spirituale che avrà l'uomo quando arriverà Suo figlio”. Un forte applauso accompagna la bellissima immagine di Gesù sul lago di Tiberiade “Questo è lo sposo” dice Giorgio “il protagonista delle prossime nozze”  con un sorriso che scalda l'anima trasmettendo tutto il suo Amore per quell'Uomo-Dio che ha dato la Sua vita per noi.  “Tutto ciò che ha fatto Cristo duemila anni fa ... la Sua sacra opera ... la Sua predica ... le Sue guarigioni ... le Sue denunce ... le Sue profezie ... non era diretto alla gente che lo ascoltava in quel momento, Cristo parlava ad un altra umanità, una umanità del futuro, dove le stesse persone che lo ascoltavano in quel tempo lo avrebbero reincontrato in quell'altro tempo. Lui sta parlando a noi, a questo tempo, quindi quando leggete il Vangelo vedetelo in una forma differente, ascoltate le Sue parole dette per noi stessi, per questa umanità. Quando Lui racconta la parabola del re che prepara le nozze di suo figlio ci dice: -State attenti, state in allerta affinchè quando lo sposo arriva per celebrare le sue nozze non vi colga impreparati, siate in allerta affinché non accada ciò che è accaduto agli amici del figlio del re. Allora noi per poter essere degni di partecipare a queste nozze dobbiamo riconoscere queste partecipazioni, i segni che ci giungono ogni giorno. Risvegliare prima la nostra anima e poi quella di tanti altri spiriti. Dobbiamo essere uniti, umili, tolleranti, giusti e dobbiamo denunciare ciò che sta accadendo nel mondo, dobbiamo decidere da che parte stare perché questo è il tempo della prossima manifestazione della seconda venuta di Cristo nel mondo. Molto presto voi non mi vedrete più perché in questo tavolo e nei tavoli di tutto il mondo sarà seduto Lui, e io non potrò far altro che pulire le Sue scarpe. Ma questa volta Lui non dirà: -Padre perdonali perché non sanno quello che fanno-, questa volta verrà come giudice. Quando lui disse: -Padre perdonali perché non sanno ciò che fanno- guardava dalla croce i due soldati romani che lo avevano crocifisso e sapete a che popolo si stava rivolgendo chiedendo il perdono di Suo Padre per loro? Eravamo noi. I latini. Cristo in quel momento perdona il popolo latino e lo elegge come nuovo popolo, mentre il popolo che fino a quel momento era stato il popolo eletto lo allontana: -Gerusalemme, Gerusalemme, tu che castighi e uccidi i tuoi profeti quante volte ho dovuto riunirti così come la gallina fa con i suoi pulcini? Mai più mi vedrai fino a che non dirai benedetto colui che viene nel nome del Signore- (Luca cap.13, vers. 34)). Questo significa che il popolo latino ha la possibilità di riunirsi, di essere il popolo trascinante, di far parte di quelle nozze, ma questo dipende solo da noi”.
Giorgio parla di quanto il Maestro sarà severo nel Suo giudizio e della importanza di prendere molto sul serio quel giorno che presto verrà, di stare sempre in allerta e di essere concentrati a mettere in pratica il valore altruistico dei Suoi insegnamenti e avere sempre chiaro il cuore della nostra missione che deve essere incentrato sul risveglio delle anime alla Verità del tempo di tutti i tempi. “... ma attenti” continua “non dobbiamo essere arroganti, né superbi, dobbiamo essere come quella signora Cananea che va a trovare Gesù in Palestina alla frontiera con la Giudea mentre Lui si era isolato in una casa e aveva detto ai suoi apostoli che voleva stare solo. Gli apostoli però impietositi dalla signora decidono di farla entrare nella casa disubbidendo al maestro, sapendo che con un solo sguardo Lui la avrebbe aiutata. La cananea chiede al Signore di guarire sua figlia e il Cristo gli  risponde -Sono qui per i figli smarriti di Israele. Prima bisogna dare da mangiare ai figli poi ai cani. Ma la signora con una incredibile umiltà gli risponde: -Si Signore, hai ragione, ma anche i cani mangiano le briciole che i figli fanno cadere dalla tavola, anche i cani hanno diritto di mangiare-. E il Cristo  la guarda e gli dice” ... Giorgio con un sorriso e l'espressione di un amore infinito ci trasmette quel momento riportandoci il volto del Maestro ... “Donna quanto è grande la tua fede e la tua umiltà, tua figlia è guarita” (Matteo cap.15 vers.22). Così dobbiamo essere noi di fronte al Cristo, non pretendere niente anche se Lui ci dovesse considerare dei cani ma se noi ci inginocchiamo di fronte a Lui e Gli offriamo il nostro lavoro con umiltà, Lui ci dirà ciò che ha detto a quella signora: Quanto è grande la tua fede!
Grazie. Che Dio vi benedica”.