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Terminato l'intervento del dottor Monner Sans la parola passa ad un altra attesissima relazione, quella del giornalista europarlamentare italiano, Giulietto Chiesa,  tradotto dal giornalista stigmatizzato Giorgio Bongiovanni. Un intervento che desidero riportarvi quasi per intero per la sua importanza.
“Avevo scritto una relazione che butto via completamente” inizia Giulietto Chiesa, un uomo dai tratti somatici orientali ma perfettamente italiano, con una determinazione e una sicurezza nella sua esposizione che colpisce, impatta, spaventa per la gravità delle sue affermazioni, e prosegue: “perché voglio collegarmi con le ultime battute  della discussione di ieri sera, che riassumo così: le mafie come parte del potere. Voglio accentuare un po' di più questo concetto, direi così, la criminalità è ormai arrivata al potere, in alcuni dei poteri dei centri di comando nel mondo, faccio qualche esempio: noi abbiamo avuto alla presidenza degli Stati Uniti d'America, dico noi perché siamo tutti sudditi dell'impero, un signore che non è mai stato eletto dal popolo americano, le elezioni dell'anno duemila sono state una falsificazione clamorosa, cioè l'imperatore non è stato eletto da nessuno quindi noi abbiamo avuto alla testa dell'impero l'autore di un colpo di stato mondiale. Quello che è successo dopo è la conseguenza di questo. Ma vi voglio fare un altro esempio che sicuramente non conoscete e che conferma quello che ho detto all'inizio e cioè che la criminalità è al potere in alcuni centri di potere di comando nel mondo. Vi do qualche numero riguardo alla privatizzazione della Russia avvenuta subito dopo il crollo dell'unione sovietica, questa cifra nessuno di voi la conosce, né può conoscerla, perché l'unico ad averla pubblicata sono stato io e adesso voi capirete perché.
1)Vorrei che faceste un momentino mente locale su cosa è oggi la Russia e che cosa era la Russia nel 1991. La privatizzazione della Russia è stata fatta secondo un calcolo del suo valore di dieci miliardi di dollari, quattro anni dopo questa privatizzazione il valore della Russia è stato calcolato per cento mila volte di più. Chi ha fatto questa privatizzazione? Ve la racconto un poco affinché possiate capire bene. Tutto il valore della Russia è stato calcolato per dieci miliardi di dollari, i Russi erano circa 140 milioni di persone, hanno diviso dieci miliardi per 140 milioni e hanno distribuito a tutti i cittadini russi la quota a parte. Subito dopo hanno svalutato il rublo e per farla breve il risultato è che tutti questi soldi che rappresentavano il valore della Russia sono finiti nelle mani di cinquanta persone sostanzialmente, cioè  a dire queste 50 o cento persone che siano, si sono impadronite di cifre che facciamo perfino fatica a immaginare e dei più grandi giacimenti di petrolio del mondo, di gas, di carbone, di diamanti, di platino, d'oro, tutta la tabella  chimica di Mendeleev. Chi ha fatto questo? L'università di Harward. Il governo del primo presidente democratico della russia, Eltsin, riceveva via fax i progetti di legge scritti ad Harward. Ma tutta questa ricchezza dove è passata, dove è finita? E' passata attraverso le più importanti banche americane, cioè tutta questa operazione che vi ho raccontando fino adesso  per spiegarvi ciò che è accaduto, è stata organizzata dentro il potere imperiale e quindi come li vogliamo chiamare questi oligarchi che fino ad una settimana prima erano persone normali e nel giro di pochi mesi sono diventati pluri pluri pluri pluri miliardari? Quanti di voi sanno per esempio, nessuno di sicuro, che tra il 1991 e il 1993 all'aeroporto di Mosca arrivavano mediamente due o tre aerei boeing 747 stracolmi di biglietti di banca nuovi di zecca in pezzi da cento dollari l'uno? Io lavoravo lì, facevo il giornalista, quando andavo a cambiare i dollari in rubli e i rubli in dollari, i dollari mi arrivavano sempre in biglietti di banca da cento perfettamente nuovi. L'impero russo è stato colonizzato e dollarizzato nello spazio di due o tre anni.
Questi oligarchi sono quindi un gruppo criminale che ha derubato cento quaranta milioni di persone con l'aiuto della  Bank of America, della Federal Reserve e di tutte le banche europee, svizzere, italiane, tedesche, nessuno escluso. Vi faccio l'ultimo esempio perché ciò che vi ho raccontato è inimmaginabile, impensabile ma è la nostra vita di questi ultimi venti anni. E ora vi voglio raccontare l'ultimo esempio che è la nostra vita di adesso. Nel corso degli anni che vanno da 2001 al 2009 il tesoro americano e le banche più grandi di investimento degli Stati Uniti d'America hanno creato artificialmente moneta inesistente per la somma non piccola di un trilione di dollari. Queste sono le cifre molto attendibili che sono ricavabili dalle fonti ufficiali, ma probabilmente sono molto di più. Noi siamo entrati nella più grave crisi finanziaria della storia per decisione, per esempio, di un signore, ovviamente non è l'unico ma è una banda, voglio dire proprio una banda criminale, Alan Gree Span che era il capo della Federal Reserve degli Stati Uniti d'America, il quale dopo aver combinato questo disastro, intervistato dal New York Times ha detto: ho sbagliato tutto, non avevo capito chi erano gli uomini, non avevo capito cosa era il mercato! Ora, io ci posso anche credere, non so se voi ci credete, ma se è vero che non ha capito niente allora dobbiamo essere molto preoccupati! Siccome voi siete una platea di intellettuali di alto livello e non è una battuta di spirito, vi domando: che cosa pensate che sappiano i 30, 40 milioni di argentini, i 60 milioni di italiani, i 300 milioni di americani? Non sanno niente, nessuno sa niente e quindi tutto ciò di cui io e voi abbiamo parlato in questi giorni ha una sola e unica spiegazione, nulla di tutto ciò che è accaduto poteva accadere se il sistema dell'informazione, il sistema mediatico, il main stream non fosse stato controllato da un gruppo ristretto di persone che volevano nascondere la verità. Noi siamo in una situazione dove il 99,9 per cento della popolazione non sa nulla di ciò che sta accadendo in questo mondo attuale, questa è una cattiva notizia alla quale va aggiunto che la sinistra in Italia e nel mondo, tutte le sinistre socialiste e comuniste, tutti i sindacati, tutti coloro che avrebbero dovuto difendere gli interessi dei lavoratori non hanno capito niente e non hanno fatto niente per impedire che la comunicazione globale venisse controllata da un gruppo ristretto di criminali. Possiamo discutere a lungo sul perché questo è accaduto, io ho la mia spiegazione ma non voglio tediarvi, voglio solo fare una considerazione: c'è anche una buona notizia ma che diventa buona solamente ad una condizione cioè se noi iniziamo a pensare in un modo del tutto diverso dalla politica, ve la dico tra un minuto, ma faccio un passo indietro. Questa mattina è stata letta una relazione che ha iniziato con una affermazione di Marx che diceva più o meno così: una formazione sociale cessa di esistere solamente quando un altra formazione sociale più avanzata comincia ad apparire, sfortunatamente questa affermazione di Marx va rovesciata, la formazione sociale precedente che è già stata demolita, possiamo chiamarla la democrazia liberale e quindi del mercato che non esiste più, è stata demolita non da una organizzazione sociale più sviluppata ma da una organizzazione più arretrata, cioè stiamo tornando indietro. Allora qual'è la buona notizia? Questo è un punto delicato, la buona notizia è che coloro che sono là in cima e che adesso vi ho descritto hanno perduto il controllo, questo è un punto che vi prego di tenere presente, non c'è un centro di comando in questo momento, non esiste nessuno che abbia una ricetta per questa situazione sono nel panico più completo, il neoliberismo è collassato, l'impero è già finito anche se non si vede ancora bene ma basta riflettere un minuto per capire che è finito sul serio. Gli Stati Uniti d'America non sono più in grado di decidere la politica della Cina, questa buona notizia diventa buona solo se da qualche parte, non so dove, si comincia a mettere insieme le forze intellettuali per creare un nuovo punto di riferimento teorico. Con le vecchie ideologie incluse quelle del marxismo noi non sapremo fronteggiare questa situazione, torno a questo tra poco.
Noi abbiamo bisogno di una nuova narrazione del mondo, quella che abbiamo nella nostra testa e quella che hanno i nostri figli è la narrazione di un gruppo di criminali, senza questa nuova narrazione che va costruita, non sarà possibile costruire un movimento mondiale, come dicevamo ieri sera, per la sopravvivenza dell'uomo, sto parlando proprio della sopravvivenza dell'uomo, allora io non ce l'ho questa nuova narrazione del mondo, non può essere frutto di una sola persona e neanche di un solo paese, anzi io credo che possa essere il frutto della coopartecipazione di tutte le culture del mondo, rompendo lo schema occidentale eurocentristico. Ma qualche mattone di questa costruzione ce l'ho in testa e ve lo propongo in alcuni punti:
- Siamo in un tornante senza precedenti nella storia dell'umanità;
- E' giunta l'era dei limiti, tutti i nodi stanno arrivando al pettine e non c'è risposta che non sia catastrofica all'interno di questo sistema economico sociale, se vi va di chiamarlo capitalismo chiamatelo capitalismo, io personalmente ritengo che questo non sia più il capitalismo di cinquant'anni fa ma è un altra cosa completamente diversa, molto più pericoloso.
- Le crisi sono tante e sono tutte convergenti tra di loro. Abbiamo simultaneamente una crisi climatica, una crisi energetica, una crisi dell'alimentazione, una crisi dell'acqua, una crisi dei rifiuti, sono soltanto alcune e sono tutte convergenti e connesse tra di loro, tutte queste crisi si possono riassumere in una sola, semplice, piccola frase che è questa: non è possibile uno sviluppo indefinito in un sistema finito di risorse. Noi viviamo su un pianeta che è un sistema finito, noi abbiamo vissuto gli ultimi duecento anni nell'illusione che sia possibile crescere indefinitamente dentro questo sistema finito. E' un problema fisico non è un problema politico. La quantità fisica di energia fossile che noi abbiamo sprecato in un secolo e mezzo non è più riproducibile, la formazione del petrolio, del gas, del carbone è avvenuta in settanta milioni di anni, quando avremmo raggiunto il picco del petrolio, poi del gas, poi del carbone non ci sarà altro petrolio, altro gas, altro carbone! Di fronte all'uomo con la U maiuscola c'è una sola possibilità e questa possibilità avverrà nel corso di questo secolo ed è il passaggio all'energia solare, altre alternative non ci sono. Ma questo richiede un cambio radicale della nostra mentalità e anche della nostra politica perché vedete, paradossalmente anche nel marxismo vi è la stessa follia identica del capitalismo, nel marxismo non c'è il senso del limite, non c'è la visione della società che ad un certo punto deve cambiare la sua natura e questo spiega perché tutte le sinistre non hanno capito niente di ciò che stava avvenendo.
Concludo. Dove siamo? Siamo in una situazione di altissimo pericolo perché arriviamo a questa crisi quando i tempi sono molto corti, abbiamo a disposizione 20/25 anni massimo. Perché voi capiate quanto è poco questo tempo basti pensare che per costruire la società dell'automobile nella quale tutti abbiamo vissuto e ancora ci viviamo ci sono voluti 100 anni. Noi siamo di fronte ad un problema concreto di cambiare l'intera struttura industriale produttiva e agricola dell'intero pianeta in 25 anni e lo dobbiamo fare altrimenti la temperatura del pianeta aumenterà di tre/quattro/cinque gradi. Siamo quindi in una situazione molto grave perché arriviamo a questa crisi con la grande opinione pubblica mondiale che non sa nulla, dove anche i migliori, anche i più intelligenti, anche i più onesti dovranno prendere delle decisioni drammatiche, ma se milioni di persone non sanno niente queste decisioni saranno impossibili! Immaginate il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che dice agli americani una verità cruda e inesorabile e cioè “In questa e nella prossima generazione voi dovrete rinunciare ad una parte rilevante del vostro tenore di vita”. Vi rendete conto che stanno arrivando nel mercato del consumismo altri tre miliardi di persone? Un miliardo e trecento milioni di cinesi iniziano a mangiare la carne come noi, un miliardo di indiani cominciano a comprare l'automobile come noi, gli scienziati del club di Roma hanno fatto i conti:  in questa situazione ci vorrebbe non un pianeta ma quattro pianeti come il nostro! Allora è chiaro che in questa situazione il pericolo diventa molto alto perché i più forti cercheranno di prendere tutto perché pensano così di sopravvivere e questo significa, lo dicevi tu (Giorgio) ieri, che se noi pensiamo alla guerra che abbiamo di fronte dobbiamo pensare in termini di guerre di sterminio dove moriranno centinaia di milioni di persone, e dobbiamo anche pensare che in una situazione dove non abbiamo più il controllo, ed insisto loro hanno perduto il controllo, il rischio più grave che dovremmo pagare sarà che dovranno pagare prima i più poveri di tutti i continenti del mondo anche senza guerra anche prima della guerra. Il fattore tempo è quindi un fattore decisivo, noi dobbiamo porci un compito politico e sottolineo questa frase, dobbiamo raggiungere milioni di persone e dire loro la verità perché possano difendersi! Un programma di difesa si può costruire solo se milioni di persone sapranno le cose che io vi ho detto questa sera e cominceranno a difendersi, a difendere il territorio, a difendere la cultura, a difendere l'educazione dei loro figli, a cambiare l'uso della propria vita, del proprio tempo, del proprio tempo libero, tutto questo deve essere fatto come termine politico. Iniziare una battaglia per la democratizzazione della comunicazione cioè battersi perché le televisioni diventino pubbliche e questa non può essere una parola d'ordine da mettersi in fondo a qualsiasi documento ma deve stare in cima al documento. Il punto numero uno è chi parla a milioni di persone ... perché chi non parla a milioni di persone non esiste. Noi possiamo essere qui in cento a dire tutto ciò che vogliamo e sapere e dirci tutte le verità del mondo ma se rimangono chiuse qua dentro non servirà a niente. E' un impresa difficile, molto difficile, ma io ritengo, e questa è un altra buona notizia, anche se relativa, e cioè che quello che oggi non è visibile diventerà presto visibile. Molte delle cose che non ci hanno raccontato stanno già venendo fuori, per ora milioni e milioni di persone provano solo una grande inquietudine, non sanno il perché ma capiscono che qualcosa di nuovo e molto grave sta accadendo e quindi coloro che avranno la forza e il coraggio di dire loro la verità si guadagneranno i crediti per il futuro. Ancora un'ultima cosa: questo non è un programma di sinistra, non è più un programma di sinistra, questa è l'unica possibilità che riguarda tutti, io l'ho proposta in decine di dibattiti in Italia, in Europa, in Russia e nel mondo, e avevo di fronte a me spesso non gente di sinistra, avevo gente normale, lavoratori intellettuali, gente di buon livello, perché solo la gente di buon livello va ai dibattiti, gli altri stanno davanti alla televisione. Ho capito che questo è un discorso che può essere capito da tutti i padri, da tutte le madri ... si capisce che c'è un problema comune umano, si capisce che noi abbiamo bisogno di un alternativa umana alla distruzione e non dobbiamo avere paura di dire queste cose di fronte a pubblici diversi, sarebbe sbagliato se noi pensassimo di poter parlare solo a una parte della società, questo destino è un destino comune e l'alternativa anche è comune. Se ci salviamo ci salviamo tutti e anche coloro che pensano di salvarsi da soli o in pochi sono di fronte ad un inferno insostenibile e quindi questa è una proposta politica per tutti. Grazie.